19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Manovra finanziaria

Carfagna: «Di Maio come Tsipras, Italia umiliata»

La Deputata di Forza Italia: «Il capo del M5S ha portato il governo italiano alla stessa umiliazione subita tre anni fa dalla Grecia». Gelmini: «In manovra niente per i disabili»

Mara Carfagna, Deputata di Forza Italia
Mara Carfagna, Deputata di Forza Italia Foto: ANSA

ROMA - «Sono ormai un ricordo sbiadito le immagini di Luigi Di Maio trionfante sul balcone di Palazzo Chigi, dal quale annunciava di aver convinto il suo ministro dell'economia a scrivere su carta «2,4 per cento». Il capo del M5S ha portato il governo italiano alla stessa umiliazione subita tre anni fa dalla Grecia, con Tsipras costretto a rimangiarsi le promesse agli elettori accettando condizioni peggiori di quelle che avrebbe potuto strappare qualche mese prima». Così Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, in una nota.

Ripensare la manovra -«Se l'Italia avesse presentato una manovra con meno tasse, più investimenti e più crescita, Bruxelles non avrebbe potuto bacchettarci. Se porti il reddito di cittadinanza, sei il governo che blocca la Tav, fai scappare gli investitori e calare il Pil, vieni trattato di conseguenza. Salvini e la Lega siano consapevoli che è ora di cestinare la cosiddetta manovra del popolo, riaprire integralmente la legge di bilancio ripensando in profondità le priorità per la crescita, il lavoro e il futuro degli italiani», conclude.

Gelmini: «Niente per i disabili» - «La maggioranza degli italiani non apprezza il reddito di cittadinanza? Hanno cominciato ad aprire gli occhi. A capire che questo governo dà soldi a vanvera ma, parallelamente, boccia tutti gli emendamenti a favore della disabilità». Così Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia, in un'intervista ad «Avvenire». «Non è stato finanziato il fondo per la mobilità e il trasporto dei disabili. Non sono state aumentate le detrazioni per le famiglie dei disabili. Una vera vergogna non riuscire a dare risposte ai più deboli. E pensare che il ministro per la Famiglia e la disabilità, Lorenzo Fontana - conclude Gelmini - aveva fatto promesse precise anche sul fondo per il 'dopo di noi'. Niente. Tante chiacchiere e zero fatti».