28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Immigrazione

Le frasi incriminate di Mimmo Lucano: ecco come funzionava il "modello Riace"

Nel paesino calabrese da tempo si pratica il sistema dell’accoglienza diffusa, con una gestione, per così dire, troppo agile

Il sindaco di Riace Mimmo Lucano
Il sindaco di Riace Mimmo Lucano Foto: ANSA/CESARE ABBATE/ ANSA

ROMA - Organizzava matrimoni combinati tra straniere e residenti per favorire l’immigrazione clandestina. Intercettazioni shock per Domenico Lucano, sindaco di Riace "modello di accoglienza", che aveva messo in piedi un sistema piuttosto efficace. Secondo quanto riferisce la nota del procuratore di Locri Luigi D’Alessio sono «particolarmente significativi» i dialoghi intercettati dalla Guardia di Finanza. Ad esempio, la Procura riferisce di uno di questi dialoghi in cui Lucano sottolinea: «Analizziamo la sua situazione sul piano giuridico. Oggi lei è una diniegata per tre volte, lei non può fare più una commissione, non è più una ricorrente, se è come dice lei che è stata diniegata per tre volte non c’è una quarta possibilità, lei ha solo la possibilità di ritornare in Nigeria, però… fammi andare avanti… sai qual è secondo me l’unica strada percorribile, volendo spremere le meningi, che lei si sposa! Io sono responsabile dell’ufficio anagrafe, il matrimonio te lo faccio immediatamente… con un cittadino italiano». E ancora: «Mi fa un atto notorio dove dice che è libera di poter contrarre matrimonio e siccome è una richiedente asilo non vado ad esaminare i suoi documenti perché ovviamente uno che è in fuga dalle guerre non ha documenti con lei e mi basta una sua dichiarazione, un atto notorio… dovremmo chiedere all’ambasciata ma mi basta un’autocertificazione dove mi dice che lei è libera».

Rifugiati, e non
Nel paesino calabrese da tempo si pratica il sistema dell’accoglienza diffusa, con i migranti ospitati in appartamenti indipendenti. Un modello che nel 2016 ha persino fruttato al sindaco l’inserimento da parte della rivista Fortune tra i 50 leader più influenti al mondo. L’integrazione dei migranti è assicurata da circa settanta mediatori culturali assunti dal comune e facenti parte del sistema Sprar. Lucano è riuscito a dare ospitalità ai circa 400 rifugiati in tutto il Paese, o perlomeno considerati tali, e anche a tutti gli immigrati irregolari con diritto d’asilo. Si organizzano laboratori tessili e di ceramica, hanno creato bar e panetterie, fanno la raccolta differenziata utilizzando degli asini. Insomma, un microcosmo indipendente, e apparentemente perfetto.

Beppe Fiorello e la fiction Rai
Un’amministrazione agile, forse un po' troppo, che è costata cara al primo cittadino. Ora Lucano è stato arrestato per faveoreggiamento dell'immigrazione clandestina e il mondo della sinistra, e dello spettacolo, insorge. Tra gli artisti uno dei primi ad esporsi sui social è Beppe Fiorello. "Crederò in te più di prima. Qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario, io lo so che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo ma mi rendo conto che non va più difeso, va amato come lui ama il prossimo" ha scritto l'attore che ben conosce il primo cittadino di Riace e su cui ha scritto una fiction "Tutto il mondo è Paese", ispirata al suo modello di integrazione, e la cui messa in onda è stata sospesa dalla Rai proprio in attesa della Procura. In un secondo tweet l'attore si è rivolto anche al Papa.

Boldrini, Saviano & co.
Lucano è sempre stato un mito anche per Boldrini e Saviano, che ne aveva fatto un esempio virtuoso da raccontare nel mondo: Ha gestito l’accoglienza «con spese di gran lunga inferiori a qualsiasi altro centro e ne è prova l'esiguità dei fondi impegnati» aveva detto Saviano. A dire se l’affermazione dello scrittore era giusta o sbagliata sarà la Corte dei Conti, visto che la Procura, che probabilmente presenterà ricorso presso il Tribunale della Libertà, sostiene che "dalle indagini» sono emerse «diffuse e gravi irregolarità». Tanto che procederà subito alla "trasmissione degli atti alla Procura Regionale della Corte dei Conti ai fini dell'accertamento del connesso danno erariale".