Taglio dei vitalizi, parla l'avvocato degli ex parlamentari: «Non sono un privilegio ma un diritto»
Felice Besostri, difensore di 50 ex parlamentari e loro familiari che hanno presentato ricorso, attacca la Lega: «E allora i 49 milioni?»
ROMA - «La prima cosa da ricordare è che la delibera dell'Ufficio di Presidenza di Montecitorio ha tagliato i vitalizi per chi ha ottenuto i benefici nelle legislature precedenti al 1 gennaio del 2012» ma soprattutto «la deliberazione è stata scritta male e in fretta, violando la Costituzione, la legge e i regolamenti parlamentari» tutto «per poter incassare facilmente un vantaggio politico e di facile consenso nell'opinione pubblica». A parlare, il giorno prima del termine ultimo per la presentazione dei ricorsi contro la delibera sui vitalizi, è l'avvocato Felice Besostri, difensore di circa 50 ex parlamentari e loro familiari che hanno presentato ricorso, nel 2015 tra i candidati proposti dal M5s per l'elezione a giudice costituzionale.
L'attacco del legale alla Lega
«Se i vitalizi sono un privilegio, allora bisognava approvare una legge che ne riducesse gli oneri, per non parlare del fatto che se la Lega restituisse subito - e non in 80 anni - i 49 milioni che deve ci sarebbe un'entrata maggiore dei risparmi di un anno sui vitalizi», aggiunge Besostri, osservando che «quando la politica scatena scontri mediatici tra parti dello Stato o tra Stato e cittadini non fa mai buon servizio e mostra la sua debolezza».
«Non sono un privilegio ma un diritto»
L'avvocato Besostri insiste sul fatto che «prima di essere un privilegio i vitalizi riguardano un diritto acquisito e nessuno dei ricorrenti che difendo ha mai deliberato nello svolgimento delle sue funzioni di parlamentare per il suo mantenimento». Il vitalizio - aggiunge - «nasce dalla necessità di mettere in condizione i parlamentari di rappresentare i cittadini senza vincoli di mandato come vuole l'art. 67 Cost. o al contrario di renderli ricattabili da Partiti non regolati dalla legge con la minaccia di non ricandidare chi pensa con la propria testa e risponde solo alla propria coscienza e al popolo, cui appartiene la sovranità».
«È solo uno scontro mediatico»
Insomma, per Besostri «quando la politica scatena scontri mediatici tra parti dello Stato o tra Stato e cittadini non fa mai buon servizio e mostra la sua debolezza». Trattandosi poi, secondo il legale, «di un adeguamento su base contributiva i tagli possono arrivare a incidere tanto da creare casi di emergenza sociale» e dunque, spiega, «quale giustizia c'è a fare un provvedimento che colpisce nel mucchio, penalizzando anche vedove di ex parlamentari invalide al 100% che hanno il vitalizio, già ridotto per la quota di reversibilità, come unica fonte di reddito?».
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