16 luglio 2025
Aggiornato 16:00
Fondi Lega

Salvini non molla: «Ci levino pure tutto, gli italiani sono con noi»

Il Tribunale Genova dà ragione alla Procura. I beni Lega possono essere messi sotto sequestro. Ma il leader del Carroccio non si lascia intimorire

Il ministro dell'interno Matteo Salvini
Il ministro dell'interno Matteo Salvini Foto: ANSA/MASSIMO PERCOSSI ANSA

GENOVA - Il Tribunale del Riesame di Genova ha accolto il ricorso della Procura del capoluogo ligure sul sequestro dei fondi della Lega, dopo la condanna di Umberto Bossi e Francesco Belsito per la maxi truffa da 49 milioni di euro sui rimborsi elettorali. Ma chi si aspettava una reazione scomposta o disperata di Matteo Salvini è rimasto deluso: «Sono tranquillissimo. È una vicenda del passato, ci levino tutto, gli italiani sono con noi» il commento del ministro dell’Interno. Netta anche la risposta a precisa domanda del premier Giuseppe Conte, che ha replicato con un secco «direi di no» ai giornalisti che a margine della sua visita a Ischia gli chiedevano se prevedesse ripercussioni sul governo dalla vicenda legata ai fondi della Lega. Certo, ha poi proseguito, «per un partito politico, qualunque partito politico, non solo la Lega, diventa difficile svolge attività politica senza risorse finanziarie».

Matteo Salvini non si lascia intimorire
«Sono tranquillissimo. È una vicenda del passato, ci levino tutto, gli italiani sono con noi». Così il segretario della Lega Matteo Salvini ha accolto la decisione del Riesame di Genova. «Si tratta» ha commentato il vicepremier e ministro degli Interni a margine di una conferenza stampa al Viminale «di una vicenda del passato e spero che la Procura di Genova si impegni su temi come il drammatico incidente del ponte. Da parte mia» ha evidenziato Salvini «sono tranquillo e sto lavorando per le espulsioni di migliaia di irregolari indesiderati. Gli avvocati fanno il loro lavoro. Io non sono turbato perché si tratta di fatti di dieci anni fa. I processi alla storia non mi affascinano. Se ci tolgono tutto lo facciano pure, gli italiani sono con noi».

Le motivazioni della sentenza
 «Siccome la Lega Nord ha direttamente percepito le somme qualificate in sentenza come profitto del reato, in quanto oggettivamente confluite sui conti correnti» si legge nelle motivazioni con cui i giudici del Riesame hanno dato l'ok ai sequestri delle somme presenti e future dalle casse del Carroccio «non può ora invocarsi l'estraneità del soggetto politico rispetto alla percezione delle somme confluite sui suoi conti e delle quali ha pertanto direttamente tratto un concreto e consistente vantaggio patrimoniale». La Procura dovrà ora rivolgersi al Tribunale per ottenere il provvedimento che gli consentirà di procedere effettivamente al blocco. I soldi verranno poi congelati nel Fug, fondo unico della giustizia, in attesa che diventi definitiva la condanna nei confronti di Bossi e Belsito.

«Sequestro a tutela degli interessi del Parlamento»
Il sequestro dei fondi alla Lega è a tutela degli organi costituzionali dello Stato. Lo affermano i giudici del Tribunale del Riesame, che hanno dato il via libera al sequestro dei fondi alla Lega. «La prospettata illegittimità costituzionale della normativa in materia di confisca» si legge ancora nelle motivazioni «appare manifestamente infondata in quanto nella fattispecie la confisca obbligatoria è finalizzata al fine certamente legittimo e conforme  ai principi dell'ordinamento giuridico interno e sovranazionale di assicurare allo Stato il profitto del reato ricercandolo ovunque e presso chiunque sia confluito, rammentandosi sul punto che le parti civili del presente procedimento sono gli stessi organi costituzionali dello Stato: Camera e Senato».