1 maggio 2024
Aggiornato 00:30
Immigrazione

Miccichè a Salvini: «Ti auguro di riuscire a provare vergogna». Avvenire: «Hanno diritto a ricevere asilo»

L'apertura del fascicolo da parte della Dda di Palermo, e le accuse del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana al ministro dell'Interno

Il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè e il ministro dell'Interno Matteo Salvini
Il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè e il ministro dell'Interno Matteo Salvini Foto: ANSA/MIKE PALAZZOTTO - ANSA/SIMONE ARVEDA ANSA

CATANIA - La Dda di Palermo ha aperto un fascicolo in cui si ipotizza l’associazione a delinquere finalizzata al traffico di migranti e l’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nell’indagine, che per legge spetta alla direzione distrettuale essendo prospettati reati di sua competenza esclusiva, sono confluiti gli atti istruttori – principalmente esami di testimoni come i profughi fatti sbarcare a Lampedusa – inizialmente compiuti dalla Procura di Agrigento, primo ufficio inquirente a indagare sulla vicenda.

Miccichè a Salvini: «Ti auguro di riuscire a provare vergogna»
Ieri sera il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè, che stamani è andato al porto di Catania, ha rivolto una pesante stoccata al ministro dell’Interno attraverso la propria pagina Facebook. «Dici di non temere l’intervento del Presidente della Repubblica, quello del Primo Ministro, o quello di un Procuratore – ha scritto Miccichè -. Io non ti auguro un’indagine per sequestro di persona. Ti auguro di riuscire a provare vergogna. Non so come tu riesca a dormire al pensiero di quanta sofferenza si stia procurando nel tuo nome. Salvini, non ti stai comportando da Ministro di una democrazia occidentale, civile: non stai difendendo i confini d’Italia, perché persino l’ultimo dei soldati in guerra avrebbe pietà di un civile inerme, ferito, indifeso. Salvini, non agisci così perché intollerante o razzista. Perché nel lasciare 150 persone per tre giorni in balia di malattie e stenti su una nave non c’entra niente la razza o la diversità, c’entra l’essere disumani, sadici. E per cosa poi, per prendere 100 voti in più?».

Avvenire: «Hanno diritto a ricevere asilo»
Avvenire ricorda che «eritreo», quale è la nazionalità della grande maggioranza dei migranti a bordo della Diciotti, «è, purtroppo, diventato sinonimo di ‘meritevole di protezione umanitaria rafforzata’», e che «i 150 salvati restano ancora confinati su un pezzo di territorio italiano (questo è una nave che batte la nostra bandiera) controllato da militari italiani, eppure trasformato in una sorta di limbo mentre da Roma si conduce un faticoso braccio di ferro con gli altri Stati dell’Unione Europea per stabilire dove e come accogliere persone che sono arrivate irregolarmente via mare, ma che – è necessario sottolinearlo – hanno diritto di veder valutata la loro richiesta di aiuto e, nella quasi totalità, hanno la prospettiva di ricevere l’asilo che sollecitano». Per il direttore del quotidiano della Cei, Marco Tarquinio, che critica la «politica con la p minuscola» portata avanti dal ministro Salvini, rifiutare di accogliere i migranti sulla nave Diciotti è «come se gli inglesi o gli americani avessero brigato di rispedire in Germania o nei Paesi occupati o alleati del Terzo Reich i profughi ebrei scampati alle retate dei nazisti…».