19 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Genova

La maggioranza delle famiglie delle vittime di Genova ha rifiutato i funerali di Stato

Soltanto 19 le vittime, sulle 38 finora accertate, per le quali domani saranno celebrati i funerali di Stato. A Torre del Greco l'ultimo saluto ai quattro ragazzi

La camera ardente allestita alla Fiera di Genova
La camera ardente allestita alla Fiera di Genova Foto: ANSA/LUCA ZENNARO ANSA

GENOVA - Sono soltanto 19 le vittime su 38 finora accertate della tragedia del ponte Morandi per i quali si celebreranno domani i funerali di Stato nel padiglione Blu della Fiera di Genova. Delle 19 vittime 7 sono di nazionalità straniera (3 francesi, 2 cileni e 2 albanesi) e alcune di religione mussulmana per cui oltre al Cardinale Bagnasco che officerà la messa, sarà presente anche un Imam. I famigliari delle altre 20 vittime, fra cui i quattro ragazzi di Torre del Greco, hanno deciso di celebrare i funerali nei rispettivi paesi di origine. «Non vogliamo dare nessuna interpretazione sulla scelta fatta dalle famiglie che hanno deciso di celebrare i funerali in forma privata. Domani vuole essere un momento di raccoglimento della città. Poi le autorità faranno le indagini necessarie e Genova cercherà di ripartire, sono sicuro che con l’aiuto del governo ci riusciremo», ha dichiarato Matteo Campora, assessore all’Ambiente e ai Serivizi Civici del Comune di Genova. 

I funerali
I funerali inizieranno alle 11.30 alla presenza delle più alte cariche dello Stato: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, i presidenti del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, della Camera, Roberto Fico e della Corte Costituzionale, Giorgio Lattanzi. I posti a sedere all’interno saranno 1.500 a fronte di una capienza di 3mila persone, mentre all’esterno sono previste fino a 4mila persone che potranno seguire le esequie da appositi schermi. Accanto a ogni feretro è previsto uno spazio per i famigliari più stretti.La maggioranza delle famiglie delle vittime di Genova ha rifiutato funerali di Stato

La rabbia di Torre del Greco
«Lo Stato non ha tutelato i suoi cittadini. Da domani quella legata alla morte di mio figlio sarà una battaglia per trovare i colpevoli della morte di Giovanni, dei suoi amici e di tutti i morti che non possono essere solo un numero». Così Roberto Battiloro, padre del ragazzo di 29 anni deceduto nel crollo del ponte a Genova insieme con tre amici (Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione) ha parlato poco prima dei funerali dei ragazzi a Torre del Greco. «Mio figlio è stato ammazzato. Vittima di un destino beffardo ma anche di chi non ha pensato che su quel ponte potevano esserci dei figli di gente oggi disperata» ha aggiunto Battiloro. All'esterno del casello di Torre del Greco nella notte è stato posto uno striscione (poi rimosso) nel quale si leggeva «Antonio, Matteo, Giovanni e Gerardo... non è stato il fato ma lo Stato!».