11 dicembre 2024
Aggiornato 12:30
Cronaca

«Ha ucciso lei il piccolo Loris»: Veronica condannata a 30 anni

Il piccolo fu ucciso il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina. Tante incongruenze nel racconto della madre

Veronica Panarello in aula al termine della lettura della sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Catania che ha confermato la sua condanna a trent'anni di reclusione per l'omicidio del figlio Loris
Veronica Panarello in aula al termine della lettura della sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Catania che ha confermato la sua condanna a trent'anni di reclusione per l'omicidio del figlio Loris Foto: ANSA/ORIETTA SCARDINO ANSA

PALERMO - Veronica Panarello, la mamma di Loris Stival, il bambino di 8 anni ucciso il 29 novembre del 2014 a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, è stata condannata in secondo grado a 30 anni di reclusione. La Corte d'Appello ha confermato dunque la sentenza emessa in primo grado nei confronti della donna accusata di avere ucciso il figlio. Delitto del quale la donna si è sempre proclamata innocente. Momenti di tensione si sono registrati dopo la lettura del dispositivo di sentenza, con Veronica Panarello che ha urlato contro il suocero Andrea Stival, al quale ha sempre attribuito la responsabilità della morte del bambino. "E' colpa tua, ti ammazzo con le mie mani. Sei contento adesso?». Così la donna ha reagito urlando in aula rivolta al suocero alla lettura della sentenza. Veronica Panarello ha sempre sostenuto che è lui l'assassino di suo figlio, perché il bambino aveva scoperto una loro presunta relazione. Il suo difensore, Francesco Villardita, aveva chiesto l'assoluzione per non avere commesso il fatto "anche per la contraddittorietà e insufficienza della prova». I legali della Panarello hanno annunciato il ricorso in Cassazione.

Le tappe del processo:

  • 29 novembre 2014: Veronica Panarello denuncia la scomparsa del figlio Loris a Santa Croce Camerina. Racconta di averlo accompagnato a scuola e di non averlo trovato all'uscita. Il cadavere del bimbo viene ritrovato quello stesso pomeriggio, intorno alle 17, in un canalone del Vecchio Mulino.
  • 1 dicembre 2014: L'autopsia rivela che Loris è stato strangolato, forse con fascette elettriche.
  • 3 dicembre 2014: Dai video di alcune telecamere di sicurezza emergono incongruenze nei racconti della madre del bambino.
  • 8 dicembre 2014: Veronica viene sottoposta a fermo per l'omicidio del figlio e l'occultamento del cadavere. Lei si proclama innocente e continua a ripetere: "L'ho accompagnato a scuola». Quattro giorni dopo, il gip convalida il suo fermo con custodia in carcere.
  • 3 gennaio 2015: il Tribunale del riesame di Catania conferma l'ordinanza del Gip di Ragusa, la madre di Loris deve rimanere in carcere.
  • 29 maggio 2015: la Cassazione ribadisce i "gravi indizi di colpevolezza" e rigetta la richiesta di scarcerazione di Veronica Panarello.
  • 10 novembre 2015: Per la prima volta Veronica cambia versione e ammette di non aver portato il figlio a scuola, ma di non ricordare cosa è accaduto.
  • 3 dicembre 2015: Viene accettato il rito abbreviato richiesto dal legale della donna, Francesco Villardita. Il padre del bimbo, Davide, si costituisce parte civile insieme ai suoi genitori Pinuccia Aprile e Andrea Stival.
  • 14 dicembre 2015: Prima udienza del processo.
  • Febbraio 2016: Davanti ai pm Veronica chiama in correità il suocero Andrea Stival per l'omicidio del bambino. Secondo la donna avrebbe ucciso Loris perché aveva scoperto che i due erano amanti.
  • 17 febbraio 2016: Il nonno di Loris è indagato per omicidio in concorso.
  • 3 marzo 2016: Andrea Stival, interrogato dai pm, nega tutto.
  • 20 giugno 2016: Prima udienza del processo davanti al Gup Andrea Reale presso il Tribunale di Ragusa.
  • 7 ottobre 2016: Veronica Panarello viene condannata a trent'anni di carcere in primo grado per avere ucciso il figlio Loris e averne occultato il cadavere. La corte rimanda gli atti al Pm per procedere per calunnia in merito alle sue accuse al suocero Andrea Stival.
  • 6 luglio 2017: Prima udienza del processo davanti alla Corte di Assise d'Appello di Catania. I giudici popolari sono sei donne. La difesa di Veronica Panarello chiede una nuova fase istruttoria, con un'altra perizia psichiatrica e il confronto tra l'imputata e il suocero, Andrea Stival, accusato dalla donna di concorso nell’omicidio.
  • 3 ottobre 2017: La Corte d'assise d'appello di Catania rigetta la richiesta della difesa di riaprire il dibattimento.
  • 28 novembre 2017: Il pm Maria Aschettino, che rappresenta l’accusa, chiede la conferma dei 30 anni di carcere.
  • 6 giugno 2018: Il difensore di Veronica Panarello, Francesco Villardita, chiude l'arringa e chiede l'assoluzione.
  • 5 luglio 2018: La Corte d'assise d'appello di Catania ha confermato anche in secondo grado la condanna a 30 anni per Veronica Panarello per l'uccisione e l'occultamento del cadavere del figlio Loris.