«Governo disumano, è' accanimento contro più deboli»: la Cgil contro la circolare Salvini
La reazione della Cgil alla circolare sul diritto d'asilo emessa dal ministro dell'interno Matteo Salvini
ROMA - La circolare sul diritto d'asilo emessa dal ministro dell'interno Matteo Salvini è "un vero e proprio accanimento contro le persone più deboli». Il segretario confederale della Cgil, Giuseppe Massafra, bolla così la nuova misura di Salvini. Secondo la Cgil il provvedimento "cerca di fatto di limitare la concessione del permesso di soggiorno quando, come prescrive la legge in vigore, ricorrono particolari motivi di carattere umanitario. Un tentativo che conferma la disumanità già dimostrata da questo governo sul tema immigrazione». Si è cominciato - spiega il sindacalista - impedendo l'attracco di navi impegnate nel soccorso umanitario e respingendo le persone salvate dai naufragi. "Ora si restringono gli spazi di azione delle commissioni e delle sezioni territoriali nel riconoscere il permesso per motivi umanitari".
La "tipizzazione"
Nella circolare si indica la 'tipizzazione' delle situazioni a esso collegate (maternità, traversie nel viaggio, vissuto personale, minore età) e "attraverso la solita invocazione ai 'motivi di sicurezza', derivanti dalle difficoltà di inserimento e dalle 'consequenziali problematiche sociali'" lamenta la Cgil, "si vuole giustificare una stretta alla concessione del permesso nei confronti di bambini, donne incinte, persone in evidente difficoltà e non certo soggetti pericolosi. Non possiamo accettarlo".
"Si nega il concetto stesso di umanitario"
La circolare, aggiunge Massafra, "assume le caratteristiche di manifesto nella salvaguardia degli interessi primari della collettività, negando alla radice stessa il concetto di motivo umanitario sottostante il rilascio del permesso di soggiorno». Si tratta di "una pericolosa involuzione" delle prassi e dei comportamenti istituzionali che dovrebbero caratterizzare l'azione di un paese come l'Italia, "naturalmente coinvolto nel fenomeno delle migrazioni, sempre più orientato alla ritorsione nei confronti dei più deboli». E conclude: "Chi scappa dalle guerre, dalle carestie, chi è in condizione di debolezza deve trovare protezione: è questa la forza della democrazia".
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