27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Rom

Salvini costretto a rivedere il suo «piano rom»: da Di Maio a sinistra, tutti contro

«Intendiamo tutelare prima di tutto migliaia di bambini ai quali non è permesso frequentare la scuola regolarmente» ha spiegato il ministro dell'Interno

Matteo Salvini in visita al campo rom di Via Germagnano a Torino a febbraio 2018
Matteo Salvini in visita al campo rom di Via Germagnano a Torino a febbraio 2018 Foto: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO ANSA

ROMA - «Non è nostra intenzione schedare o prendere le impronte digitali a nessuno, nostro obiettivo è una ricognizione della situazione dei campi rom». Matteo Salvini è costretto a fare marcia indietro dopo l'annuncio di voler censire i rom su territorio italiano. E' vietato dalla legge, non si può, gli intima Di Maio, che cerca di rivendicare un po' di potere in un esecutivo evidentemente molto sbilanciato a destra. «Intendiamo tutelare prima di tutto migliaia di bambini ai quali non è permesso frequentare la scuola regolarmente - chiarisce il ministro dell'Interno - perché si preferisce introdurli alla delinquenza. Vogliamo anche controllare come vengono spesi i milioni di euro che arrivano dai fondi europei».

«I rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa»
La dichiarazione di Salvini arriva a chiarimento di quanto detto ieri, quando ha annunciato che «al ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos». Questo quanto aveva detto in un’intervista a TeleLombardia, aggiungendo che occorre «una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti», quindi «rifacendo quello che fu definito il censimento, facciamo un’anagrafe, una fotografia della situazione». E se gli stranieri irregolari andranno «espulsi» attraverso accordi fra gli Stati, per quanto riguarda «i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa». A chi ha bollato subito la proposta come «shock» Salvini risponde: «Perché? Io penso anche a quei poveri bambini educati al furto e all'illegalità».

Di Maio e la sinistra contro
«Mi fa piacere che Salvini abbia smentito qualsiasi ipotesi di censimento, registrazione o schedatura perchè se una cosa è incostituzionale non la si puo' fare» ha commentato il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, per il quale «va bene parlare di immigrazione ma io voglio occuparmi di italiani che sono la priorità e hanno 'problemi enormi, dobbiamo occuparci di italiani che non hanno da mangiare». Da sinistra una pioggia di critiche, a partire dall'ex premier Paolo Gentiloni, che su Twitter tuona in maniera sarcastica: «Ieri i rifugiati, oggi i rom, domani le pistole per tutti. Quanto è faticoso essere cattivo». «Fare il censimento allo scopo di 'schedare' su base etnica è vietato dalla legge. Un ministro dovrebbe conoscere i rudimenti normativi, anziché proporsi di violarli per qualche voto in più. Con lui disumanità al potere. #RespingiamoSalvini» ha detto l'esponente di LeU e ex presidente della Camera Laura Boldrini. «Se proprio vogliamo fare i censimenti, io partirei da quello dei razzisti e dei fascisti. Per evitarli meglio» ha scritto su Twitter Matteo Orfini, presidente del PD.

Civati: «Viviamo ancora in uno Stato di diritto»
Il fondatore di Possibile, Pippo Civati, ricorda a Salvini che «viviamo ancora in uno Stato di diritto, che difenderemo con le unghie e con i denti dalle sue trovate quotidiane, il Consiglio di Stato ha già ribadito che non si possono disporre schedature etniche. E ci mancherebbe». L'Autorità di Pubblica Sicurezza - aggiunge Civati - può disporre rilievi segnaletici solo in casi specifici: non prevede la «caccia al rom». Il richiamo di pochi giorni fa della senatrice a vita, Liliana Segre, apprezzato da tutti almeno a parole, risulta quanto mai attuale, alla luce delle proposte delineate dal ministro Matteo Salvini. «Una società democratica non può immaginare di rivivere l'orrore di leggi speciali su base etnica».