28 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Immigrazione

Non solo Salvini e Toninelli: sui migranti Lega e M5s sono d'accordo su tutto

Quello del ministro delle Infrastrutture non è stato un 'ok' di facciata: le due forze politche sono un'unica voce anche contro le critiche francesi

Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Matteo Salvini
Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Matteo Salvini Foto: ANSA

ROMA - Serviva la Francia di Macron per dimostrare che Lega e Movimento 5 stelle sono più di una semplice alleanza di governo. Dopo le critiche arrivate da Parigi gli esponenti dei due gruppi politici che hanno dato vita al governo Conte hanno suonato la stessa musica. Compatti, uniti, contro chi ha definito «vomitevole» la politica sui migranti di Matteo Salvini. Ad attaccare per prima Gabriel Attal, portavoce del partito del presidente Macron 'En Marche', è stata la capogruppo della Lega al Parlamento Europeo Mara Bizzotto: «Vomitevole è la posizione della Francia di Macron, non quella del ministro Salvini. Il portavoce di 'En Marche' pensi al suo Governo e si sciacqui la bocca prima di parlare dell'Italia e di Salvini. Giusto per rinfrescare la memoria al ciarlatano francese: loro fanno quotidianamente respingimenti alla frontiera, nei mesi scorsi hanno persino invaso il territorio italiano per perquisire degli immigrati in aperta violazione delle leggi e della sovranità italiana, e a marzo hanno respinto alla frontiera una giovane immigrata incinta e malata di tumore che è morta pochi giorni dopo il parto in Italia. Mi sembra evidente che sono loro a fare schifo e ad essere disumani, non l'Italia e non Salvini».

La Lega difende il suo 'capitano'
«La Francia respinge, Malta non fa attraccare nessuna nave con immigrati, la Spagna che oggi accusa l'Italia di fantomatici reati penali è quella che sparava agli immigrati e che tiene in carcere i prigionieri politici che chiedono l'indipendenza della Catalogna: e questi si permettono di fare la morale all'Italia e al ministro Salvini?», chiede l'eurodeputata Bizzotto. «Non solo è finita la pacchia per gli immigrati clandestini falsi profughi, ma la pacchia è strafinita per chi, in giro per l'Europa, pensava di continuare a prendere a schiaffi l'Italia e gli italiani», conclude. Per il deputato del Carroccio Alessandro Pagano «il partito di Macron attacca il governo italiano, definendo 'vomitevole' la decisione di bloccare l'accesso ai nostri porti della nave Ong Aquarius, decisione che salvaguarda comunque le condizioni di salute dei migranti. Parliamo di quello stesso Macron che si è contraddistinto in questi mesi per i respingimenti di migliaia di immigrati sul confine a Ventimiglia. In quel caso nessuna indignazione da parte di En Marche. Per tutto questo tempo hanno fatto i finti tonti, ora grazie al nuovo governo italiano si sono svegliati tutti. Pensassero quindi a guardare in casa propria. L'unica cosa che mi sento di dire è che con Salvini e la Lega al governo la pacchia è finita anche in Europa». 

Le parole di Saltamartini (Lega) e quelle del M5s
Chiara la posizione di Barbara Saltamartini: «La festa per i trafficanti di esseri umani e il business dell'accoglienza è finita. Se non fosse stato per il ministro Salvini, sarebbe andato in scena il solito copione: l'Italia travolta per l'ennesima volta da un'ondata migratoria e il resto d'Europa girato ipocritamente dall'altra parte. Oggi, invece, sermoni indignati, insulti e affermazioni inaccettabili degne di quelle sinistra radical chic finto buonista. Vuol dire che il Ministro Salvini ha imboccato la strada giusta ridando forza all'Italia nel contesto europeo e difendendo l'interesse della nostra nazione». Parole che ben si sposano con le dichiarazioni della capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, Laura Agea: «Dal 2014 al 2017 sono sbarcati in Italia ben 624.689 migranti. Nonostante dietro ogni sbarco ci sia uno scafista e un racket ben organizzato, l'Italia ha accolto e soccorso centinaia di migliaia di persone in fuga da guerre e miserie. Abbiamo già dato. È arrivato il momento di mettere nero su bianco le promesse e le pacche delle spalle ricevute da tutti i leader europei - Merkel e Macron in testa - che hanno più volte ammesso che l'Italia è stata lasciata sola. Adesso c'è un governo del cambiamento che non lo permetterà più. Gabriel Attal, portavoce del partito di maggioranza francese En Marche, si informi senza pregiudizi e faccia autocritica. I metodi utilizzati dal suo Paese a Ventimiglia e Bardonecchia non gli consentono di dare lezioni agli altri. Ci auguriamo che la Francia collabori con l'Italia in sede di Consiglio con l'obiettivo di raggiungere un compromesso che superi Regolamento di Dublino e applichi la solidarietà scritta nei Trattati con ricollocamenti obbligatori e automatici dei migranti sbarcati in Italia».