Intanto il Pd scende in piazza per Mattarella... e il fronte repubblicano
Una manifestazione a sostegno di Sergio Mattarella, ma anche per rilanciare l’unità del partito

ROMA - Una manifestazione a sostegno di Sergio Mattarella, ma anche per rilanciare l’unità del partito. Il Pd nel pomeriggio si è ritrovato a piazza Santi Apostoli, in nome della difesa delle istituzioni. Una specie di prova generale di quel fronte repubblicano su cui adesso si sta ragionando per rispondere alla sfida del blocco populista. Un appuntamento nato quando il capo dello Stato era sotto pesante attacco e il M5s parlava di impeachment, e che i dem hanno voluto mantenere anche ora che la vicenda istituzionale si è conclusa con la nascita del governo giallo-verde.
Nessun passo indietro
«Rivolgiamo un saluto caloroso al presidente Sergio Mattarella. Un esempio per tutti. In tanti nel nuovo governo si devono scusare con lui», afferma il reggente Maurizio Martina. «Fermeremo – dice ancora – l’avanzamento sulla frontiera dei diritti civili e non consentiremo a nessuno di fare passi indietro, sia chiaro che non tollereremo discriminazioni negli asili nido italiani e non tollereremo riforme fiscali per i più ricchi a danno dei più poveri».
Unità
Il cantiere è quello di una nuova opposizione, «serviamo tutti, dobbiamo andare oltre le divisioni, i litigi e le incomprensioni che hanno aiutato gli altri e non hanno aiutato noi», osserva il reggente. Parole alle quali la piazza replica al grido di «unità, unità». Presenti militanti ed ex ministri, non solo Pd, come Minniti, Lorenzin, Orlando, Calenda, parlamentari dem ed anche esponenti di Leu. Assente, invece, Matteo Renzi.
- 07/03/2021 Beppe Grillo e le Sardine entrano nel dibattito del PD, Zingaretti: «Fare chiarezza»
- 13/10/2019 Da Boschi messaggio a Zingaretti: «Alleanza con M5s? Al governo insieme, ma saremo avversari alle elezioni»
- 08/10/2019 Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori di Matteo Renzi, sono stati condannati per fatture false
- 08/10/2019 Graziano Delrio al PD: «Usciamo dall'ossessione di Renzi, litigiosità non paga»