23 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Consultazionii

Centrodestra da Casellati esce soddisfatto. Salvini: «Ottimista, oggi meglio di ieri»

Qualcosa si muove?

Matteo Salvini e Silvio Berlusconi all'uscita dalle consultazioni.
Matteo Salvini e Silvio Berlusconi all'uscita dalle consultazioni. Foto: ANSA/ETTORE FERRARI ANSA

ROMA - «Partiamo dai contenuti adesso, che poi è quello che chiedo da qualche giorno. Hai voglia a parlare di alchimie, di nomi, di poltrone. Parliamo di quello che vogliamo fare per gli italiani e da lì si capisce se c'è margine per costruire un governo». Gorgia Meloni, al termine delle consultazioni con la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, sprona le forze politiche a parlare di temi. Non tutte, certo: perché, dice, se nascesse un governo Pd-M5s, «sarebbe soprattutto un governo che non tiene minimamente conto della volontà popolare", "è una cosa che qualificherà chi si presta»

Meloni e Salvini ottimisti
Ma per evitare che il forno del centrodestra si chiuda definitivamente, Di Maio ha già dettato le sue condizioni. Condizioni che il centrodestra, apparentemente, rifiuta. Nonostante ciò, Meloni e Salvini sono parsi ottimisti. "Noi ce la stiamo mettendo tutta", ha giurato la leader di Fdi, sottolineando che "No, non è stata perdita di tempo, oggi meno che in altre occasioni».

Salvini: oggi meglio di ieri
Più apertamente ottimista, Matteo Salvini: "Non ho sentito direttamente Di Maio, ma ci sono contatti in corso con i Cinque stelle, perciò sono ottimista».  «Visto che viviamo nell'Italia reale che sta perdendo la pazienza per consultazioni, contro-consultazioni, veti e contro-veti, nutriamo la fondata speranza che si riesca finalmente a superare la politica del no che molti hanno portato avanti fino a oggi. Abbiamo riportato alla presidente Casellati la nostra fiducia che superi i veti un governo che rappresenti il voto degli italiani, finalmente, e un accordo tra i primi e i secondi, tra il centrodestra e il secondo partito. Confidiamo che chi verrà dopo di noi nelle consultazioni accetti di sedersi al tavolo parlando di programmi e non di posti»

L'ultimo appello
Di certo, ha aggiunto Salvini, «se cadono i veti si parla di programmi. Un passo alla volta. Ieri siamo usciti di qua con gli schiaffoni, se oggi invece siamo usciti con i sorrisi metà dell'opera è fatta, l'altra metà settimana prossima». «Confidiamo che l'ultimo appello alla responsabilità e alla costruzione, partendo dai temi e non dai posti, con oggi venga consegnato alla presidente Casellati" ha concluso. Con un buon augurio: «A dispetto di quello che leggiamo oggi sui giornali, confidiamo nel fatto che per reciproca buona volontà nei prossimi giorni si parli delle cose da fare».