23 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Campagna elettorale

Di Maio: smantelleremo la Buona Scuola di Renzi. L'ex premier: gli ex precari tornerebbero tali

Scontro a distanza tra il candidato premier del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio e il leader PD Matteo Renzi sulla scuola

Il candidato premier M5S Luigi Di Maio
Il candidato premier M5S Luigi Di Maio Foto: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI ANSA

ROMA - Il candidato premier del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio torna ad attaccare il PD,n un'intervista al sito tecnicadellascuola.it pubblicata sul blog di Grillo, questa volta per la riforma della Buona Scuola. Promettendo di smantellarla completamente, se andrà al Governo. «La riforma Renzi non ha nulla di buono. La smantelleremo partendo proprio da quelle misure che hanno trasformato la scuola in un'azienda: i super-poteri ai presidi, la chiamata diretta dei docenti, il bonus premiale e la card formazione per i docenti che è più una mancetta elettorale»«Un grande Paese - ha aggiunto Di Maio - deve puntare tutto sull'istruzione perché è dal nostro livello d'istruzione che dipendono il futuro delle prossime generazioni e lo sviluppo dell'Italia». Ciò che sta a cuore al Movimento, in particolare, "è avere una scuola inclusiva e innovativa, edifici sicuri e insegnanti motivati e valorizzati. Vogliamo dare alle famiglie la garanzia di una scuola statale completamente gratuita: i genitori non dovranno più pagare di tasca propria la carta igienica o il materiale didattico. Per questo, la prima cosa che faremo sarà aumentare le risorse per l'istruzione: nel medio termine vogliamo arrivare al 10,2% del Pil, in linea con la media europea».

Risorse
Dove reperirete le risorse? «I nostri programmi di spesa sociale, istruzione compresa, saranno finanziati - ha detto Di Maio - da un lato con i tagli agli sprechi e alle spese inutili che si annidano nel bilancio pubblico e dall'altro con il maggiore gettito fiscale che il nostro piano di investimenti produttivi produrrà anno dopo anno». Il Piano Cottarelli - ha insistito il candidato premier M5s - «è la base da cui partiamo per tagliare gli sprechi e i privilegi della politica, ma non è da prendere per intero: taglieremo solo gli sprechi per poter reinvestire i risparmi proprio sull'istruzione. Al piano Cottarelli aggiungeremo anche una revisione delle agevolazioni fiscali che riteniamo ingiuste, le cosiddette tax expenditures».

Renzi: la differenza tra noi e loro...
Non si è fatta attendere la risposta di Matteo Renzi, affidata, come di consueto, al suo profilo Facebook: «Abbiamo preso un impegno: fare una campagna elettorale sulla realtà, non sulle chiacchiere o sulle promesse», ha detto l'ex premier. «E mostrare ogni giorno una differenza con gli altri partiti. Oggi Di Maio dice che se vincono loro smantelleranno 'la legge sulla buona scuola perché che non ha nulla di buono'. Prendiamo sul serio Di Maio, non sottovalutiamolo. Ci sono 132 mila insegnanti che erano precari, che noi abbiamo assunto e che tornerebbero a fare i precari»

Investimenti
Elenca ancora il leader Pd: «Ci sono gli aumenti previsti sia dal rinnovo del contratto che dalla Card Docenti che loro considerano mancia elettorale ma che per noi sono importanti. Ci sono gli investimenti sull'edilizia scolastica che sfiorano i dieci miliardi di euro e superano i livelli degli ultimi 30 anni. Ci sono le novità come la scuola digitale o l'alternanza scuola lavoro che aprono il futuro per i nostri ragazzi. Ci sono 700 milioni in tre anni per la scuola dell'infanzia, la Zero-Sei. Tutto questo verrebbe cancellato, anzi smantellato».

"Per ripartire da capo e non si capisce bene - osserva Renzi - con quali soldi visto che solo per coprire altre proposte a Cinque Stelle come reddito di cittadinanza e pensioni occorrono quasi 100 miliardi di euro. Ma davvero pensano che nessuno sappia fare due conti? Ok, l'algoritmo per i docenti del sud non ha funzionato come avremmo voluto, è vero. Ma quanto abbiamo investito noi nella scuola non lo aveva mai fatto nessuno. Vogliamo parlare di futuro? Ci siamo, a cominciare dal tempo pieno al Sud. Ma smantellare tutto ciò che è stato fatto sulla scuola perché lo abbiamo fatto noi è una scelta che fa male alla scuola e che fa male all'Italia. Qualcuno può smentirci, nel merito e non con gli slogan?".