Favorire l'immigrazione per ripopolare la Sardegna: la proposta che non piace a nessuno
E' l'idea dell'assessore regionale sardo Luigi Arru, che ha scatenato un vero e proprio vespaio bipartisan
CAGLIARI - Favorire l'immigrazione "per invertire la tendenza al drammatico calo delle nascite, altrimenti sarà difficile guardare con ottimismo al futuro». E non solo: favorire l'arrivo di migranti e aiutarli a trovare un lavoro, crearsi una famiglia, meglio se nei piccoli comuni dove lo spopolamento sta azzerando interi territori. E' la ricetta dell'assessore alla Sanità della Regione Sardegna, Luigi Arru, spiegata in un'intervista a La Nuova Sardegna. Una soluzione che è già diventata un caso politico, e non solo per le evidenti reazioni anti del centrodestra, ma anche per la profonda spaccatura che sta generando dentro la stessa maggioranza. Per Arru "l'unica risposta al problema della denatalità nell'isola - che secondo l'Istat è la regione italiana dove si fanno meno figli - è investire per la formazione e l'integrazione degli immigrati in modo da farne una risorsa produttiva». La teoria delle «risorse» in chiave boldriniana per intenderci.
Truzzu (Fdi): Arru ideologo della sostituzione etnica
Immediata la replica del consigliere regionale di Fratelli d'Italia Paolo Truzzu: "L'assessore Arru è l'ideologo della sostituzione etnica. A che titolo parla Arru, non eletto dal popolo e che da assessore alla Sanità in questi anni ha tagliato fondi e risorse per malati e famiglie sarde?». E ancora: "Quale futuro pensa per i nostri ragazzi? Quale sostegno alle giovani coppie e alle famiglie? Quale assistenza a chi perde il lavoro e non trova nuova occupazione?». Domande che non si pone più un'intera classe dirigente «che non fa il lavoro per cui è stata incaricata, ma porta avanti battaglie ideologiche lontane dalle reali necessità dei cittadini».
Perché non le proposte di Fdi?
Arru sembra non aver mai preso in considerazione le proposte avanzate proprio da Fdi in questi anni per favorire la natalità in Sardegna e difendere la famiglia. "Che partano pure in cerca di miglior fortuna i sardi» attacca Truzzu. «Al loro posto arriveranno centinaia di migliaia di immigrati per i quali, invece, si è pronti a garantire una nuova, dignitosa vita nell'Isola». Per l'esponente di Fdi la traiettoria è chiarissima: «La strategia sinistra di sostituire i sardi con un nuovo popolo senza identità, senza passato e che quindi si accontenterà di meno diritti è ormai dichiarata senza pudore».
Orrù (Movimento Cristiano-Forza Popolare): "Affermazioni gravi, inaudite e indecenti"
Scende in campo contro l'assessore anche il leader di Movimento Cristiano-Forza Popolare Marcello Orrù: queste affermazioni sono «gravi, inaudite, indecenti, e appare ancor più incredibile che tali parole arrivino dall'assessore fautore della riforma di riordino della rete ospedaliera che ha decretato il taglio di servizi essenziali per i cittadini». Le parole di Arru - prosegue Orrù - sono la conferma della strategia folle che la giunta Pigliaru ha perseguito in questi anni sul fronte accoglienza dando priorità ai migranti e dimenticando i sardi. L'assessore Arru afferma che gli immigrati che arrivano in Sardegna dovrebbero essere aiutati a trovare un lavoro per facilitare la loro integrazione. «Queste sono vergognose e indecenti parole dinnanzi ad una disoccupazione giovanile da record nella nostra regione con migliaia di ragazzi sardi che fuggono all'estero per mancanza di opportunità. L'assessore dovrebbe vergognarsi per queste dichiarazioni che offendono tanti sardi che ogni giorno combattono per la sopravvivenza». Non si fa attendere la replica di Arru, che chiosa: "Di un ragionamento sul calo demografico Truzzu coglie un invito alla soluzione etnica, vero chiodo fisso di una destra becera.
Cosa pensano i sindaci
Anche il presidente dell'Anci Sardegna e sindaco di Bortigiadas Emiliano Deiana non ci sta: «È sbagliato e miope indicare quella delle migrazioni come unica forma di ripopolamento». A queste prese di posizione si aggiungono anche le reazioni dei diretti interessati, gli amministratori dei piccoli Comuni dove secondo il titolare della Sanità i migranti andrebbero integrati. "Le frasi dell'assessore suonano come una vera offesa per i sardi e in particolare per chi vive nelle zone interne", dice Roberto Marino Marceddu, ex sindaco di Gairo, paesino dell'Ogliastra con 1.420 abitanti, lui stesso figlio di emigrati e padre di tre figli, due dei quali emigrati fuori dall'Isola per cercare lavoro. "Mia figlia - racconta - ha 28 anni e da un anno vive in Francia dove ha trovato un lavoro, vorrebbe rientrare in Sardegna ma non può. Lo stesso discorso vale per l'altro mio figlio di 21 anni, che si è trasferito in alta Italia». Quindi, altro che far arrivare i migranti: "Bisogna invece lavorare per far rientrare molti dei nostri giovani".
Anche il Pd non ci sta
Persino il consigliere regionale del Pd, Roberto Deriu, ricorda che per far aumentare le nascite hanno presentato una proposta di legge, «nel frattempo è maturato un accordo tra le forze politiche per porre all'ordine del giorno in Consiglio un testo unificato contro lo spopolamento. L'appello, quindi, è quello a un esame immediato in commissione e all'approvazione di una legge».
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