29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
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Ius soli, l'attacco di Kyenge contro il Pd: «Al Senato è andato in scena un siparietto miserevole»

Lo stop allo Ius soli ha creato non pochi scompensi all'interno del Partito democratico. E molti esponenti dem sono rimasti delusi

L'europarlamentare Pd Cecile Kyenge
L'europarlamentare Pd Cecile Kyenge Foto: ANSA/ FABRIZIO PETRANGELI ANSA

ROMA - Lo stop allo Ius soli - festeggiato dal centrodestra - ha creato non pochi scompensi all'interno del Partito democratico. Molti esponenti dem sono rimasti delusi e amareggiati per la mancata approvazione della legge sulla cittadinanza agli stranieri. A cominciare dalla presidente della Camera, Laura Bodlrini, e dall'europarlamentare Pd Cecile Kyenge. «Abbiamo tradito una promessa. Un impegno preso con quasi un milione di ragazze e ragazzi, bambine e bambini. La promessa di un Paese che riconosceva i propri figli come legittimi», ha scritto in una nota Cécile Kyenge che ha espresso il suo disappunto subito dopo il mancato raggiungimento del numero legale al Senato, riunito per discutere la riforma della legge sulla cittadinanza.

Kyenge: Siparietto miserevole
«Abbiamo trascinato per anni questi giovani, bambini e bambine, in un dibattito feroce, umiliante e misero. Così come è stato miserevole il siparietto andato in scena ieri al Senato», ha aggiunto. «Una responsabilità - ha sottolineato all'europarlamentare - che peserà sulle coscienze e sulla credibilità di tutti coloro che hanno contribuito a far saltare il numero legale in aula: il M5S, Gal, Ala, Lega e Forza Italia. La stessa responsabilità peserà anche sui 29 senatori del mio partito e i 3 di Mdp».Il gruppo Pd, anche se la presenza dei suoi senatori non avrebbe influito sul risultato finale, secondo Kyenge aveva l'opportunità di mostrare «un'immagine compatta al fianco di chi si è speso per anni in favore di questa battaglia, un battaglia di valore, europea e globale».

Boldrini: Promessa mancata
«Un'occasione mancata, che da oggi però avrà un volto e un nome da mostrare in campagna elettorale. Dal canto mio la battaglia continua, perché, lo ripeto, il punto non è se concedere o meno la cittadinanza a questi bambini, ma come concederla, a conclusione di un percorso di integrazione o al termine di un'iter burocratico pieno di ostacoli? - ha concluso - Un giorno, ne sono convinta, questa riforma sarà fatta». Ma Kyenge non è l'unica a rimproverare il Pd, perché anche Boldrini si è detta molto amareggiata. «Promessa mancata e occasione persa per rendere più coesa nostra società. 800.000 ragazze e ragazzi, che di fatto già lo sono, attendevano con fiducia di diventare cittadini italiani. Assenti in Senato e chi ha fatto mancare sostegno si sono assunti grave responsabilità #IusSoli» ha scritto su Twitter la presidente della Camera.

Rossi: 700mila ragazzi figli di un dio minore
«700mila ragazzi figli di un dio minore. Il Pd ha deluso anche sui diritti civili» ha twittato a sua volta il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che in un post su Facebook ha commentato così lo stop allo ius soli: «Molti invocano l'unità del centrosinistra; ma se penso a come Gentiloni, contraddicendo se stesso, mise la fiducia su una brutta legge elettorale e a come ora sullo ius soli l'aula del Senato fosse vuota anche causa di una trentina di assenze Pd, io rispondo che è sui fatti che si costruiscono le alleanze e non sugli appelli generici. E a proposito di tradimenti - ha concluso Rossi - voglio ricordare che per Bersani lo ius soli era il primo provvedimento da prendere e che con i voti del PD di Bersani, Renzi ha fatto i suoi magnifici 1000 giorni a palazzo Chigi e i senatori Pd una legislatura intera a Palazzo Madama».