27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Immigrazione

«Ho provato 10 volte ad attraversare la frontiera con la Francia»: il racconto di uno dei tanti migranti che ci provano a Ventimiglia

Secondo quanto denuncia Oxfam a Ventimiglia "è in atto una vera e propria emergenza umanitaria" al confine Italia-Francia per garantire diritti e beni di prima necessità a centinaia di migranti

Un migrante in raccoglimento per la preghiera nell'accampamento informale lungo il greto del fiume Roja dove vivono tra le 200 e le 300 persone, Ventimiglia
Un migrante in raccoglimento per la preghiera nell'accampamento informale lungo il greto del fiume Roja dove vivono tra le 200 e le 300 persone, Ventimiglia Foto: ANSA/ UFFICIO STAMPA OXFAM ANSA

VENTIMIGLIA - «Ho provato 10 volte ad attraversare la frontiera con la Francia nelle ultime settimane, 8 volte a piedi e 2 volte in treno. Ogni volta la polizia francese mi ha fermato, ammanettato. Più volte mi hanno picchiato e ogni volta rimandato a piedi in Italia». Così Sheref (nome di fantasia), 16 anni, fuggito da solo dal Ciad, dove guerra e carestia stanno generando una delle più gravi emergenze umanitarie del mondo, racconta la sua storia, mentre si accinge ad affrontare un’altra notte al freddo dell’inverno, senza sapere nulla di ciò che gli riserverà il domani. L’inferno che ha dovuto attraversare in Libia, dove si è imbarcato per raggiungere l’Europa, non è poi tanto lontano. Quella di Sheref è solo una delle storie raccolte nelle prime settimane di lavoro dell’unità mobile di Open Europe a Ventimiglia, dove centinaia di migranti, per lo più fuggiti da paesi in guerra (Sudan, Iraq, Afghanistan, Eritrea e altri ancora), si ritrovano a vivere sotto un cavalcavia, lungo il fiume Roia, fuori dal sistema di accoglienza per i richiedenti asilo. Indipendentemente dalla loro storia, dalla provenienza, dalla loro età. La gran parte tenta di attraversare il confine con la Francia, mettendo a rischio la propria vita lungo sentieri di montagna, la ferrovia o i cavalcavia dell’autostrada. E quella degli altri.

"Emergenza umanitaria"?
Secondo quanto denuncia Oxfam a Ventimiglia "è in atto una vera e propria emergenza umanitaria" che dopo più di un anno di lavoro in Sicilia, ha portato l'ong e Diaconia Valdese ad intervenire al confine Italia-Francia per garantire diritti e beni di prima necessità a centinaia di migranti, "costretti a sopravvivere in condizioni disumane». Sono circa 700 i migranti che si trovano qui nel pieno dell’inverno: 500 vivono nel centro di transito gestito dalla Croce Rossa, mentre oltre 200 dormono all’aperto nel campo improvvisato lungo il greto del fiume Roja. Tra loro circa 1 su 3 sono minori non accompagnati, che dopo non aver ricevuto la protezione a cui hanno diritto in Italia, "si vedono respinti con brutalità dalle autorità francesi" si legge nei report di Oxfam.

"Distribuiamo coperte, scarpe e cappelli"
«Ogni giorno incontriamo ragazzi come Sheref, respinti dalla Francia – raccontano Chiara Romagno responsabile dell’intervento di Oxfam Italia a Ventimiglia e Simone Alterisio, operatore della Diaconia Valdese – Ci sono anche madri con figli molto piccoli, magari a loro volta fuggite quando erano minorenni da conflitti, come quello in Somalia, che si ritrovano a vivere in una totale assenza di diritti e servizi essenziali. Una condizione non lontana da quella infernale della loro provenienza. A loro ogni giorno rivolgiamo tutti i nostri sforzi, distribuendo coperte, scarpe, cappelli per affrontare il freddo della notte».