Migranti, la Regione Piemonte lancia un bando per tutori volontari per i minori. Una «nuova forma di genitorialità sociale»
La Regione Piemonte ha lanciato un bando per selezionare e formare i tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati, definendo questo modello una «nuova forma di genitorialità sociale»

TORINO - La Regione Piemonte ha lanciato un bando per selezionare e formare i tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati. "La legge che garantisce la protezione e l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati è finalmente diventata realtà" spiega il presidente del Consiglio regionale e del Comitato per i diritti umani, Mauro Laus. "L'Italia può dirsi orgogliosa di essere il primo paese in Europa a dotarsi di un sistema organico che considera i bambini prima di tutto 'bambini', a prescindere dal loro status di migranti o di rifugiati. La figura del tutore, prevista dalla legge, assume quindi fondamentale importanza. Il bando che lanciamo quest'oggi, apre alla ricerca di tutori-persone, spogli da altre incombenze se non quelle della tutela, in grado di andare al di là del sistema di prima accoglienza, che prepari alla tutela psicologica, educativa, legale e giuridica dei minori migranti, per un percorso reale d'inserimento nel tessuto sociale e formativo".
"Nuova forma di genitorialità sociale"
"Ci troviamo di fronte" prosegue Laus, "alla necessità e all'opportunità di far gestire la tutela dei minori non accompagnati a persone di buona volontà della società civile - ha affermato la garante regionale dell'Infanzia Rita Turino -. Il numero dei minori non accompagnati si aggira, solo in Piemonte, intorno alle mille unità e al momento, a parte una piccola minoranza, la loro tutela è affidata agli enti pubblici. Attraverso il bando miriamo a introdurre una forma di genitorialità sociale che affianchi questi ragazzi fino al compimento della maggiore età aiutandoli a esercitare i propri diritti e ad essere consapevoli dei propri doveri». "Si tratta di un'opportunità, non solo formale, di accogliere i ragazzi e di non parcheggiarli - ha concluso il procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Piemonte e Valle d'Aosta Annamaria Baldelli - perché non dobbiamo dimenticare che si tratta di ragazzi che hanno bisogno prima di tutto di essere accolti e aiutati a integrarsi in un nuovo contesto".
Bando senza scadenza
Il bando, senza data di scadenza, verrà pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione e dà attuazione alla legge 47/17, Disposizioni in materia di misure di protezione di minori stranieri non accompagnati, che prevede l'istituzione, presso il Tribunale dei minori, dell'elenco dei tutori volontari, la cui selezione e formazione compete ai garanti regionali per l'Infanzia e l'adolescenza sulla base delle linee guida emanate dall'Autorità nazionale. Tre le fasi di selezione: preselezione dei candidati sulla base della domanda presentata, formazione obbligatoria per i candidati in possesso dei requisiti previsti, che dovrebbe partire intorno al mese di ottobre, e iscrizione nell'elenco dei tutori volontari per i candidati che abbiano portato a termine l'intera procedura di formazione. Il tutore, che svolgerà la propria funzione senza compensi né rimborsi, dovrà svolgere il compito di rappresentanza legale assegnata a chi esercita la responsabilità genitoriale, perseguire il riconoscimento dei diritti del minore senza discriminazioni, promuoverne il benessere psicofisico, vigilare sui percorsi di educazione e integrazione tenendo conto delle capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni del minore, vigilare sulle condizioni di accoglienza, sicurezza e protezione del minore e amministrarne l'eventuale patrimonio. Possono candidarsi al ruolo di tutori cittadini italiani, di altro Stato appartenente all'Ue (con adeguata conoscenza della lingua italiana) o apolidi o di Stati non appartenenti all'Ue (purché in regola con la normativa sul soggiorno sul territorio italiano e con adeguata conoscenza della lingua e della cultura italiana) che siano residenti o domiciliati in un Comune del Piemonte o della Valle d'Aosta, che abbiano almeno 25 anni di età, che siano in possesso del diploma di scuola media superiore o universitario, che godano dei diritti civili e politici, che non abbiano riportato condanne penali e non abbiano procedimenti penali in corso.
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