13 luglio 2025
Aggiornato 04:00
Immigrazione

Migranti, la Regione Piemonte lancia un bando per tutori volontari per i minori. Una «nuova forma di genitorialità sociale»

La Regione Piemonte ha lanciato un bando per selezionare e formare i tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati, definendo questo modello una «nuova forma di genitorialità sociale»

Minori arrivati in Italia clandestinamente. La Regione Piemonte lancia un bando per formare tutori volontari
Minori arrivati in Italia clandestinamente. La Regione Piemonte lancia un bando per formare tutori volontari Foto: ANSA/UFFICIO STAMPA POLIZIA DI STATO ANSA

TORINO - La Regione Piemonte ha lanciato un bando per selezionare e formare i tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati. "La legge che garantisce la protezione e l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati è finalmente diventata realtà" spiega il presidente del Consiglio regionale e del Comitato per i diritti umani, Mauro Laus. "L'Italia può dirsi orgogliosa di essere il primo paese in Europa a dotarsi di un sistema organico che considera i bambini prima di tutto 'bambini', a prescindere dal loro status di migranti o di rifugiati. La figura del tutore, prevista dalla legge, assume quindi fondamentale importanza. Il bando che lanciamo quest'oggi, apre alla ricerca di tutori-persone, spogli da altre incombenze se non quelle della tutela, in grado di andare al di là del sistema di prima accoglienza, che prepari alla tutela psicologica, educativa, legale e giuridica dei minori migranti, per un percorso reale d'inserimento nel tessuto sociale e formativo".

"Nuova forma di genitorialità sociale"
"Ci troviamo di fronte" prosegue Laus, "alla necessità e all'opportunità di far gestire la tutela dei minori non accompagnati a persone di buona volontà della società civile - ha affermato la garante regionale dell'Infanzia Rita Turino -. Il numero dei minori non accompagnati si aggira, solo in Piemonte, intorno alle mille unità e al momento, a parte una piccola minoranza, la loro tutela è affidata agli enti pubblici. Attraverso il bando miriamo a introdurre una forma di genitorialità sociale che affianchi questi ragazzi fino al compimento della maggiore età aiutandoli a esercitare i propri diritti e ad essere consapevoli dei propri doveri». "Si tratta di un'opportunità, non solo formale, di accogliere i ragazzi e di non parcheggiarli - ha concluso il procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Piemonte e Valle d'Aosta Annamaria Baldelli - perché non dobbiamo dimenticare che si tratta di ragazzi che hanno bisogno prima di tutto di essere accolti e aiutati a integrarsi in un nuovo contesto".

Bando senza scadenza
Il bando, senza data di scadenza, verrà pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione e dà attuazione alla legge 47/17, Disposizioni in materia di misure di protezione di minori stranieri non accompagnati, che prevede l'istituzione, presso il Tribunale dei minori, dell'elenco dei tutori volontari, la cui selezione e formazione compete ai garanti regionali per l'Infanzia e l'adolescenza sulla base delle linee guida emanate dall'Autorità nazionale. Tre le fasi di selezione: preselezione dei candidati sulla base della domanda presentata, formazione obbligatoria per i candidati in possesso dei requisiti previsti, che dovrebbe partire intorno al mese di ottobre, e iscrizione nell'elenco dei tutori volontari per i candidati che abbiano portato a termine l'intera procedura di formazione. Il tutore, che svolgerà la propria funzione senza compensi né rimborsi, dovrà svolgere il compito di rappresentanza legale assegnata a chi esercita la responsabilità genitoriale, perseguire il riconoscimento dei diritti del minore senza discriminazioni, promuoverne il benessere psicofisico, vigilare sui percorsi di educazione e integrazione tenendo conto delle capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni del minore, vigilare sulle condizioni di accoglienza, sicurezza e protezione del minore e amministrarne l'eventuale patrimonio. Possono candidarsi al ruolo di tutori cittadini italiani, di altro Stato appartenente all'Ue (con adeguata conoscenza della lingua italiana) o apolidi o di Stati non appartenenti all'Ue (purché in regola con la normativa sul soggiorno sul territorio italiano e con adeguata conoscenza della lingua e della cultura italiana) che siano residenti o domiciliati in un Comune del Piemonte o della Valle d'Aosta, che abbiano almeno 25 anni di età, che siano in possesso del diploma di scuola media superiore o universitario, che godano dei diritti civili e politici, che non abbiano riportato condanne penali e non abbiano procedimenti penali in corso.