26 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Vaccinazioni

Gardaland e morbillo. Si apre un caso dopo la «gaffe» della Lorenzin

L’Assessore alla Sanità del Veneto, Luca Coletto ha contestato le affermazioni del ministro della Salute Beatrice Lorenzin circa l’avviso di un giornale sloveno nel non recarsi a Gardaland per il possibile rischio di contagio da morbillo

Gardaland al centro di un caso su un avviso circa il rischio di morbillo
Gardaland al centro di un caso su un avviso circa il rischio di morbillo Foto: ANSA

VERONA – Ma se vai a Gardaland rischi di beccarti il morbillo? Stando a quanto è stato detto nei giorni scorsi potrebbe anche essere così. Solo che non lo è. A ribadirlo è non solo l’amministrazione del parco divertimenti, ma lo stesso Assessore alla Sanità del Veneto, Luca Coletto che – secondo l’ANSA – avrebbe contestato le dichiarazioni del ministro della Salute Beatrice Lorenzin e riportate dal Gazzettino: «Il Veneto ha gravi carenze nella copertura vaccinale e di questo non si può far finta di niente, anche agli occhi del mondo. Una settimana fa i giornali austriaci [invece era solo uno e per di più sloveno, Ndr] hanno riportato l’indicazione espressa dalle autorità sanitarie austriache che invitano i loro connazionali a non andare a Gardaland perché c’è un problema di copertura vaccinale in Veneto».

La reazione di Coletto
In un’intervista, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, riferisce Coletto, avrebbe detto che «un Paese confinante del Veneto, non italiano, ha mandato, pochi giorni fa una circolare, pubblicata sui suoi giornali, con la quale invitava i bambini di quel Paese e i loro genitori a non andare a Gardaland a causa del basso tasso di immunizzazione per il morbillo». Ma, ha precisato Coletto, in Veneto «non c’è un’epidemia di morbillo e i casi sono in diminuzione. Chiediamo ci venga data tale circolare; potrebbe trattarsi invece di una epidemia politica».

La reazione di Gardaland
Come c’era da aspettarsi anche la reazione da parte dell’amministrazione di Gardaland non si è fatta attendere. «Gardaland tiene a chiarire che, all’interno del Parco, non c’è stato e non c’è alcun problema specifico legato alle vaccinazioni – puntualizza Aldo Maria Vigevani, CEO di Gardaland – Non ci risulta sia stata divulgata da alcun Paese estero una circolare che dissuada dalla visita a Gardaland».

Una regione sotto accusa
La discussione che si è accesa sul ‘caso’ Gardaland e morbillo segue di pari passo quella aperta dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato ieri di aver deciso di impugnare il decreto voluto dal ministro della Salute per la reintroduzione dell’obbligatorietà dei vaccini in Italia. Decisione presa, di dice, per via del preoccupante calo della copertura vaccinale nel nostro Paese. Secondo Zaia, dovrebbero invece essere prese in considerazione le mamme, quello che è il loro «sesto senso».  La copertura vaccinale in Veneto, secondo Zaia, non è allarmante poiché pari al 92,6%, sebbene l’obbligatorietà sia venuta meno dal 2007. Se una copertura oltre il 90% può far pensare che sia sufficiente, non bisogna tuttavia dimenticare che l’OMS ha fissato la soglia minima di sicurezza in una copertura pari al 95%, per cui, in questo caso, la regione Veneto non sarebbe in regola. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, una copertura vaccinale che non raggiunga almeno il 95% permette agli agenti infettivi di propagarsi e infettare molte altre persone, con tutti i rischi che ne conseguono. Per averne un’idea, nonostante in Svezia non esista obbligo vaccinale, la copertura è del 97%. Questo ha permesso di tenere sotto controllo molte delle malattie per cui esiste un vaccino, a differenza di quanto sta accadendo in Italia.