20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
La lettera di Berlusconi al Corriere

Berlusconi sulla legge elettorale: «Col Tedeschellum il M5s non potrà mai vincere»

La risposta del leader forzista al politologo Angelo Panebianco non si è fatta attendere. Silvio Berlusconi ha scritto una lettera al direttore del Corriere per difendere il sistema tedesco

Silvio Berlusconi risponde per le rime ad Angelo Panebianco sulle colonne del Corriere.
Silvio Berlusconi risponde per le rime ad Angelo Panebianco sulle colonne del Corriere. Foto: ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO ANSA

ROMA – La risposta di Silvio Berlusconi a Angelo Panebianco non si è fatta attendere. Ed è stata precisa e puntuale. Il politologo ed editorialista si era scagliato dalle colonne del Corriere della Sera contro la nuova legge elettorale, avallata dal leader forzista, affermando che «porterebbe alla fine della democrazia» perché fermerebbe l'alternanza dei partiti al governo spianando la strada a quelli antisistema e, in particolare, al Movimento 5 stelle. Uno scenario apocalittico che Silvio Berlusconi contesta e si affretta a smentire con una lettera indirizzata allo stesso direttore del Corriere. «Paesi come la Germania e la Spagna adottano il proporzionale» ha sottolineato l'ex Cav nella missiva e ha spiegato che le conseguenze sono tutt'altro che nefaste.

La risposta di Berlusconi a Panebianco
In Germania ha sempre consentito la formazione di maggioranze stabili e solide - quasi mai di grande coalizione -, mentre in Spagna, dopo decenni di stabilità, ha portato negli ultimi anni anche ad una impasse che ha ritardato e reso precaria la creazione di una maggioranza di governo. «Ma in nessuno di questi Paesi – sottolinea Silvio Berlusconi - si paventa la prossima fine della democrazia, come fa Panebianco». Si tratta di problemi «che riguardano il quadro politico dei diversi Paesi, non il sistema istituzionale».

L'incognita del Movimento 5 stelle
Il prof. Panebianco sostiene anche che il sistema proporzionale non è un metodo efficace per fermare il Movimento Cinque Stelle, e Berlusconi replica così: «Può darsi che abbia ragione. Ma con il proporzionale i grillini possono andare al governo in un solo modo: convincendo il 51% degli italiani a dare loro il voto. E non credo che questo accadrà mai». Qualora accadesse «sarebbe una iattura – aggiunge il leader forzista -, però la democrazia funziona così». Secondo Berlusconi se gli italiani volessero dare il 51% ai grillini, il Movimento Cinque Stelle avrebbe il legittimo diritto di governare.

Il «niet» di Meloni e Salvini a Draghi premier
«Certo, la democrazia non è un sistema perfetto, ma - come diceva Churchill - gli altri sono molto peggio», conclude l'ex Cav. Nelle scorse ore Silvio Berlusconi aveva già fugato ogni dubbio sul sostegno di Forza Italia al Tedeschellum, ma aveva però fatto indispettire gli alleati di centrodestra sostenendo di volere il banchiere centrale, Mario Draghi, come futuro premier italiano. La presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha parlato di «fumo negli occhi per gli elettori». Mentre il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, ha rispedito al mittente la proposta berlusconiana dal suo profilo Facebook sostenendo che «di burocrati europei ne abbiamo già visti e subiti abbastanza, Mario Monti in primis. Non siamo disposti a sostenere minestroni, inciuci o imposizioni di Bruxelles».