23 aprile 2024
Aggiornato 17:30
15 fermi

Jihadisti e contrabbandieri dalla Tunisia all'Italia su gommoni di lusso: procura di Palermo indaga

La Procura di Palermo ha disposto il fermo di 15 persone, accusate di associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e contrabbando di tabacchi. Ci sarebbero anche legami con il jhadismo

PALERMO – A pochi giorni dall'attentato di Londra che ha risvegliato la paura in Europa, la Procura di Palermo ha disposto il fermo di 15 persone, accusate di associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e contrabbando di tabacchi. Ma la vicenda è molto più inquietante di quello che potrebbe sembrare in prima battuta. Perché l'organizzazione avrebbe trasportato dalla Tunisia fino alle coste marsalesi, a bordo di gommoni veloci, anche soggetti ricercati dalle autorità di polizia tunisine per sospetti di collegamenti con organizzazioni terroristiche.

Collegamenti con formazioni jihadisti
Secondo la procura, l'organizzazione che gestiva i viaggi di piccoli gruppi di migranti a bordo di gommoni veloci si preparava a imbarcare anche persone ricercate dalle autorità tunisine per reati gravi, o, appunto, per avere contatti con formazioni jihadiste. Per fortuna la Procura è giunta prima che ciò accadesse: sembra infatti che il gruppo avesse già programmato il trasporto fino alle coste trapanesi di soggetti pericolosi ancora non identificati, uno dei quali temeva non solo di essere arrestato dalla Polizia tunisina, ma anche di essere respinto per terrorismo dalla Polizia italiana.

Organizzazione di lusso
Le accuse a carico dei fermati sono quelle di associazione a delinquere transnazionale dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri. L'organizzazione utilizzava gommoni veloci d'altura, guidati da scafisti piuttosto esperti, capaci di coprire la distanza dalla Tunisia all'Italia in meno di 4 ore. I suoi «passeggeri», in grado di pagare migliaia di euro per la traversata, portavano in Italia sigarette di contrabbando. La Finanza sta anche sequestrando dieci auto e due imbarcazioni utilizzate per i traffici illeciti. Ma la gestione degli spostamenti era organizzata fino ai minimi dettagli: perché, prossimità delle spiagge e delle calette di approdo ai migranti veniva fornito un vero e proprio servizio "shuttle" fino alle basi logistiche dell'organizzazione, dalle quali chi aveva fatto la traversata - rifocillato e fornito di vestiario - raggiungeva le destinazioni scelte. Un servizio, insomma, di lusso, per malintenzionati, contrabbandieri o addirittura terroristi.