29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Terrorismo islamico

Terrorismo, l'FBI lancia l'allarme: l'Isis prepara Pc esplosivi

Secondo i servizi di intelligence americana, i terroristi islamici starebbero testando dei dispositivi elettronici esplosivi in grado di eludere i controlli aeroportuali

ROMAAllarme pc esplosivi. Secondo l'FBI i terroristi avrebbero sviluppato nuovi metodi per inserire esplosivi nei dispositivi elettronici, come tablet e personal computer, in grado di eludere i controlli di sicurezza aeroportuale. Per questa ragione l'amministrazione Trump ha deciso di proibire l'imbarco di questi dispositivi in cabina sui voli provenienti da dieci scali del Medio oriente e dell'Africa, considerati poco sicuri.

Allarme pc esplosivi in tutta Europa
Secondo i servizi di intelligence americana alcuni dispositivi elettronici potrebbero essere manomessi dai terroristi al fine di eludere i controlli aeroportuali. E si tratterebbe di veri e propri esplosivi in grado di realizzare nuove stragi. Intanto nella giornata di ieri due ragazze di 14 e 17 anni sono state arrestate dalla polizia francese a Nizza e in una vicina località nel quadro di una inchiesta antiterrorista.

Due ragazze fermate a Nizza
Gli arresti sono avvenuti a seguito delle perquisizioni di due abitazioni di altrettanti giovani, hanno precisato fonti giudiziarie. Quanto emerso durante le perquisizioni «lascia supporre» che preparassero un attentato, come ha indicato la stessa fonte. Varie giovani, a volte minorenni sono state arrestate in Francia dopo gli attacchi jihadisti del gennaio 2015 per i loro legami con membri dell'Isis e perché sospettate di preparare una azione terrorista. Ma l'allarme, naturalmente, riguarda l'Europa intera. E in Italia, come altrove, ci si interroga su come potersi difendere dagli attentati.

L'appello di Luca Zaia
Secondo il presidente del Veneto, Luca Zaia, la domanda da porsi, all'indomani di un blitz di Magistratura e Forze dell'Ordine che probabilmente ha salvato Venezia da una strage, è la seguente: riuscirà la legislazione penale italiana a punire come meritano i terroristi, anche a prescindere dal fatto che non sono riusciti a far scorrere il sangue che volevano? La risposta è «purtroppo no». Secondo Zaia bisogna affrontare «una volta per tutte il problema con coraggio, senso delle Istituzioni, sintonia con il desiderio della gente e le sue comprensibili paure, perché se le leggi ordinarie funzionassero non servirebbero leggi speciali, che invece servono perché quelle normali sono un colabrodo di garanzie pro reo».