20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Emergenza sbarchi

Meloni: «Blocco navale alla Libia, se ci dichiarano guerra ce ne faremo una ragione»

La leader di Fratelli d'Italia è tornata a proporre lo schieramento della Marina Militare lungo le coste del nord Africa: «A fronte di una invasione pianificata, rientra come atto di legittima difesa e quindi consentito anche dal diritto internazionale»

ROMA – Giorgia Meloni è tornata a proporre un blocco navale alla Libia per contrastare l'emergenza sbarchi e a chi le contesta che sarebbe un atto di guerra verso il Paese nord africano, la leader di Fratelli d'Italia ha replicato su Facebook: «Se il libici vorranno dichiarare guerra all'Italia, all'Unione Europea e alla NATO perché vogliamo fermare l'invasione dei barconi, beh ce ne faremo una ragione».

«Legittima difesa contro invasione pianificata»
L'ex ministro della Gioventù ha spiegato che anche «inviare barconi con centinai di migliaia di uomini adulti in età da lavoro da uno Stato a un altro può essere considerato un atto di guerra e infatti nessuna Nazione del mondo lo tollererebbe, tranne l'Italia a guida PD. A fronte di una invasione pianificata, il blocco navale rientra come atto di legittima difesa e quindi consentito anche dal diritto internazionale».

La scusa della Libia nel caos
Sulla complicata situazione politica in Libia, dove da anni imperversa una sanguinosa guerra civile, Meloni ha detto che «è una scusa che non regge» sostenere che non è possibile attuare un blocco in accordo con i governi libici perché in Libia regna il caos. Per la fondatrice di Fdi invece proprio perché la Libia è suddivisa in «tre governi e in una moltitudine di fazioni è sufficiente che l'Unione Europea e la NATO dichiarino che sosteranno militarmente e politicamente chi accetterà l'accordo del blocco navale e si schiererà contro chi lo rifiuta. Non ci vuole uno stratega per capire che nessuna delle fazioni vorrà ritrovarsi contro la comunità internazionale e quindi accetterà un blocco navale fatto di comune accordo».