22 settembre 2023
Aggiornato 07:00
Summit Roma sarà spartiacque

Renzi tuona contro l'Ue: «Frenetico immobilismo». Sui migranti: «Posizione durissima contro chi non accoglie»

Il presidente del Consiglio torna ad attaccare l'Ue, accusandola di 'frenetico immobilismo' dopo la Brexit. E rivendica il ruolo sempre più centrale dell'Italia in Europa

ROMA - Il  presidente del Consiglio torna a tuonare contro l'UE, e lo fa intervenendo alla Camera ad una settimana dal Consiglio europeo. L'obiettivo di Matteo Renzi è questa volta l'eccessivo immobilismo che attanaglia le istituzioni comunitarie, visto che, per il premier, il dibattito sulle procedure della Brexit «non può tenere ferme le istituzioni europee per un altro anno, dopo un anno in cui abbiamo discusso prima di una piattaforma soddisfacente per non far uscire la Gran Bretagna dalla Ue, poi degli esiti di quella uscita». Renzi non usa mezzi termini: «Se il dibattito europeo fosse solo sulle procedure dell'articolo 50 (quello che disciplina l'uscita di uno Stato membro, ndr) ulteriore tempo sarebbe buttato via in un momento in cui non abbiamo tempo da perdere»

Frenetico immobilismo
Ma il Consiglio della prossima settimana, secondo Renzi, «si colloca in una dimensione abbastanza difficile da illustrare, dopo Brexit e alla vigilia di un anno di importanti consultazioni popolari». Un momento davvero complesso per l'Europa, che ha subito «un duro shock con la decisione dei cittadini britannici, e contemporaneamente è ancora senza un quadro politico di certezze per il futuro». Il premier cita il filosofo tedesco Jurgen Habermas, che ha descritto questa fase della Ue come «frenetico immobilismo». E ricorda che «dopo una serie di appuntamenti» tra cui Ventotene «pensavamo di arrivare al vertice di Bratislava con un importante e ambizioso programma». E invece la delusione: «abbiamo dovuto constatare come questo 'frenetico immobilismo' portasse a niente: un documento banale, un elenco di buone promesse non all'altezza della sfida lanciata dall'uscita della Gran Bretagna».

Posizione durissima verso chi non accoglie
Il premier apre quindi il capitolo immigrazione. A suo avviso, in vista della divisione del bilancio Ue tra i Paesi membri, «è necessario che l'Italia sia promotrice di una posizione durissima verso quei Paesi che hanno ricevuto molti denari per la comune appartenenza e per il rilancio dei loro territori e che in questa fase si stanno smarcando dai propri impegni assunti di ricollocazione degli immigrati». Per Renzi, insomma, Bruxelles dovrebbe mostrare il pugno duro verso tutti gli Stati membri contrari all'accoglienza, come quell'Ungheria di Orban che dieci giorni fa ha votato in un referendum (senza quorum) contro le quote. Ma su questo punto il premier chiede «un mandato forte e ampio, non solo da parte della maggioranza».

Uguali diritti uguali doveri
Per Renzi «dire che a uguali diritti corrispondono eguali obblighi è decisivo in questa fase. Se qualcuno si impegna a ricollocare fratelli e sorelle migranti è altrettanto evidente che il bilancio 2020 dovrà fare chiaramente riferimento a chi dice sì e a chi dice no rispetto alla ricollocazione».

Summit di Roma spartiacque
Il summit di Roma del marzo 2017 sarà uno «spartiacque cruciale, decisivo» per l'Ue. Per Renzi bisogna «immaginare un percorso inedito» per l'Ue. «L'unico punto positivo - ha aggiunto - è aver fissato Roma 2017 come data ultima di questo percorso. 60 anni dopo la firma dei trattati istitutivi i 27 paesi si riuniranno nella città eterna e proveranno a immaginare il futuro. E' un appuntamento di grande rilievo per chi, come noi, crede che l'Ue si debba declinare a futuro e per chi la vuole contestare. Sarà uno spartiacque cruciale, decisivo».

Discesa del deficit
«Solo in Italia le valutazioni dell'Ue occupano pagine intere di giornali mentre altri Paesi sono più abituati ad accogliere i suggerimenti senza che si crei uno psicodramma nazionale», ha dichiarato Renzi, riferendosi ai «dibattiti sullo zero virgola» sul Pil. «L'Italia è il Paese con la rotta di discesa del deficit più significativa e rispetto ad altri Paesi ha un deficit inferiore alla metà, ogni riferimento alla Spagna è puramente voluto». Per Renzi, l'Italia lavora per il «rilancio dell'Ue, oggi profondamente minata da discussioni di piccolo cabotaggio». «Solo volando in alto si potrà apprezzare la bellezza dell'Europa», ha aggiunto.

Ruolo ingombrante dell'Italia in Europa
Renzi rivendica il ruolo del Belpaese in Europa, nei confronti della quale l'Italia ha un «atteggiamento di stimolo e di determinata presenza, di ingombrante presenza nelle discussioni». Dopo che l'Italia ha «stigmatizzato» lo scarso rilievo dato al tema dell'Africa al summit di Bratislava la situazione è cambiata.  «Il tempo della proposta - ha detto - non può essere sganciato dalla constatazione che quando le cose vanno male bisogna dirlo. Dopo il summit di Bratislava molti commentatori hanno detto che l'atteggiamento italiano era sbagliato e fuoriluogo». Il premier ha aggiunto: «Non è passata nemmeno una settimana e il presidente della Commissione si è recato in una sede istituzionale ufficiale per dare lo stesso giudizio che avevamo dato noi e il fatto che il mancato riferimento all'Africa sia stato da noi così brutalmente stigmatizzato ha portato a una rinnovata attenzione sul tema che vede alcuni leader visitare Paesi africani e il tema finalmente è all'ordine del giorno della discussione in modo meno superficiale del passato».

(Con fonte Askanews)