30 luglio 2025
Aggiornato 15:00
Festa dell'Unità ad alta tensione

Referendum, Boschi contestata a Bologna da studenti e insegnanti

L'intervista al Ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, alla Festa dell'Unità di Bologna sul referendum ha visto anche un fuori programma: contestazioni da parte di studenti e insegnanti.

BOLOGNA - L'intervista al ministro per le Riforme costituzionali, Maria Elena Boschi, alla Festa dell'Unità di Bologna sul referendum di autunno ha visto anche un fuori programma. Un gruppo di studenti e alcuni insegnanti hanno infatti contestato il Ministro poco dopo l'inizio del dibattito. Un cartello con su scritto in rosso e in blu «Renzi non ci rappresenti, i giovani votano no» è stato impugnato e alzato dalla terza fila da alcuni ragazzi, ma quello striscione era in buona compagnia. 

I contestatori
Dalla platea si sono infatti alzati numerosi studenti di Link, il coordinamento universitari indipendenti di Bologna. I contestatori sono stati immediatamente accompagnati fuori dalle forze dell’ordine che dalle prime ore di domenica sera si erano organizzati agli ingressi della sala Nilde Iotti per il servizio di controllo. Uno di loro è stato portato fuori tra i primi e tra le proteste dei compagni.

L'ironia della Boschi
Il blitz è avvenuto mentre fuori una decina di insegnanti con indosso la maglia del «No» per il referendum protestavano per «non essere potuti entrare». «È morta la democrazia stasera (domenica sera, ndr)», hanno urlato. Fin da subito era chiaro che la serata sarebbe stata blindata: transenne e controlli all’ingresso della sala Nilde Iotti, dove per un’ora e mezza è andato avanti il dibattito sul referendum. Nonostante le contestazioni, il Ministro non ha perso il buon umore, e, dopo aver presentato diverse argomentazioni per votare «Sì», ha ironizzando: «Se i nostri amici del No si fossero fermati, li avremmo placati per sfinimento»

Contestazioni frequenti
Non è affatto la prima volta che il Ministro viene contestata. Già lo scorso 3 settembre, sempre alla Festa dell'Unità ma a Milano, una ventina di militanti con uno striscione «No al referendum» le avevano urlato «Buffona, buffona». Anche in quell'occasione, Boschi aveva replicato: "A me fa piacere che siate venuti. Noi non chiudiamo le porte a nessuno. Noi andiamo avanti con il nostro lavoro, noi siamo molto contenti che ci sia la possibilità di un confronto. Se le ragioni del no saranno più forti, vinceranno loro. Se le ragioni del sì saranno più forti, vinceremo noi».