19 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Il «no» al provvedimento a favore delle banche

Dl banche, Meloni: «Il Governo continua a fare le marchette al sistema bancario»

La leader di Fratelli d'Italia spiega in Aula a Montecitorio il suo «no» la dl Banche, considerato da FdI come l'ennesimo favore del Governo Renzi al sistema bancario e ai poteri forti

ROMA«Questo è un Governo nato e cresciuto unicamente per fare marchette al sistema bancario, dalla mattina alla sera». A dirlo è il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che, intervenendo in Aula, sostiene con forza che il dl Banche sia un decreto che contiene iniziative a favore del sistema bancario per Giorgia Meloni. E il Governo lo ha fatto «curiosamente mentre l'Italia giocava una partita importante degli Europei», perché, spiega la Meloni, si tenta sempre di «non far notare alcuni lavori importanti di questo Governo». A nome del gruppo di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni si dice convinta che il Governo abbia fatto bene ad apporre la fiducia sul provvedimento in questione.

L'ennesima fiducia di un Governo incapace di andare avanti
Parla di «linearità e coerenza» la leader di FdI, spiegando che quando il Governo pone il voto di fiducia su un provvedimento dice implicitamente che quello «lo rappresenta più di altro, in assenza dell'approvazione di queste norme non è nelle condizioni di andare avanti». Ed è perfettamente così, per Meloni: questo è un Governo «nato e cresciuto unicamente per fare marchette al sistema bancario, dalla mattina alla sera». Questo accade dall'inizio del mandato di Renzi, cioè da quando il «burattino», a detta della leader di FdI, è stato piazzato a Palazzo Chigi dai poteri forti.

La maggioranza e la finta sinistra vota a favore del dl
Di contro, Fratelli d'Italia, «movimento di popolo», che ha la «presunzione» di rappresentare diritti e bisogni dei cittadini italiani, il provvedimento non lo vota e la Meloni annuncia il voto «convinto» contrario contro questa ennesima «marchetta» del governo Renzi nei confronti del sistema bancario. A votarlo saranno, invece, i parlamentari della maggioranza e, forse, schiacceranno il «tasto verde» anche coloro che si definiscono di sinistra, quelli cioè che hanno iniziato a fare politica – afferma la Meloni – «pensando di essere schierati dalla parte della povera gente» e che invece si ritrovano a votare queste «schifezze». Ne è convinta, la Meloni, perché «già lo hanno fatto»: è successo, ad esempio, quando è stato approvato il cosiddetto decreto «salva banche» – un decreto studiato per «far pagare una truffa ai danni di onesti risparmiatori per scudare chi li aveva truffati» –; ma, ricorda ancora la leader di FdI, lo hanno fatto anche quando hanno è stato votato il prestito vitalizio ipotecato, quella «curiosa normuccia voluta da questo Governo» in forza della quale la banca, a fronte di un micro prestito, «ti si frega la casa»; ma lo hanno fatto anche quando è stato approvato il patto Marciano, per le case acquistate con il mutuo.

Sanzioni a amministratori «truffaldini» delle banche
Il provvedimento in questione, secondo Giorgia Meloni, ricalca queste norme: introduce, infatti, il cosiddetto patto Marciano anche per i beni strumentali delle aziende, e consente alla banca, dopo tre rate non pagate (anche non consecutive), di prendere il possesso del bene che è stato finanziato all'azienda. E, ancora, questo decreto introduce anche il pegno mobiliare non possessorio, una «normuccia» con l quale l'azienda è costretta a dare formalmente in pegno alla banca i propri beni. Quello che sottolinea Meloni è come nel nostro ordinamento stiamo «smontando» tutto il vantaggio che c'era a favore del debitore, per spostare tutto a vantaggio «sempre ed esclusivamente» del sistema bancario. Quello che servirebbe di fare – secondo Giorgia Meloni –, «se noi non avessimo un Governo che fosse «le» banche e delle banche», non sarebbe quello di continuare a «massacrare le famiglie e le imprese», ma sarebbe quello di sanzionare gli amministratori «truffaldini» delle banche per impedire che continuino ad erogare crediti a chi non può ripagare quel debito.