24 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Affluenza al 31%

Referendum trivelle: non c'è quorum, Renzi esulta

Per il premier Matteo Renzi gli «sconfitti ci sono, hanno nomi e cognomi», riferendosi al governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, strenuo difensore del sì alle urne. In risposta, il presidente pugliese afferma: «Il Premier farà i conti con noi»

ROMA - «L'Italia ha parlato, si tratta di un risultato netto, chiaro, superiore alle previsioni» e ancora «i vincitori sono sono gli ingegneri e gli operai, lavoratori delle piattaforme». E' così che il premier Matteo Renzi commenta i risultati del referendum sulle trivelle. Il quorum per il referendum sulle trivellazioni in mare resta lontano con l'affluenza inchiodata complessivamente (tra dato nazionale ed estero) al 31,18% ma i promotori della consultazione, con in testa il governatore della Puglia Michele Emiliano, rilanciano la sfida al governo: è stato «un successo enorme», «un popolo si è ribellato, da oggi il premier farà i conti con me». Tra chi è andato a votare stravincono con oltre l'85% i sì.

Con la demagogia si perde
E' il premier Matteo Renzi, subito dopo la chiusura dei seggi, a commentare a caldo il fallimento del quorum. Il messaggio secondo lui è uno: con la «demagogia» si perde. «Il governo non si annovera tra i vincitori - spiega il premier -. I vincitori sono gli ingegneri e gli operai, lavoratori delle piattaforme», ma «massimo rispetto per tutti gli italiani andati al voto, comunque essi abbiano votato. Chi vota non perde mai». Chi ha perso c'è e Renzi lo dice chiaramente: «Gli sconfitti ci sono, hanno nomi e cognomi. Sono quei consiglieri regionali e alcuni presidenti di Regione - attacca - che hanno voluto cavalcare questo referendum per esigenze personali. Per esigenze di conta interna da parte di qualcuno. È la dimostrazione che la demogogia non paga».

Emiliano: «Straordinario successo»
Il leader della Lega Matteo Salvini è tagliente: «Renzi esulta, Napolitano esulta, i petrolieri esultano. Vince l'arroganza. Non esultano gli italiani a cui Renzi, non accorpando il referendum alle altre elezioni, ha fatto sprecare 300 milioni». A questo risponde la vice segretaria del Pd Debora Serracchiani spiegando che non era possibile accorpare la consultazione referendaria alle amministrative e «abbiamo spiegato che motivi tecnici» lo impedivano. Emiliano, dalla Puglia capofila dei promotori del referendum, è convinto dello «straordinario successo»: «Avevo detto che sarebbe stato un successo avere dieci milioni di voti. Siamo andati ben oltre. E' il secondo referendum più partecipato negli ultimi 15 anni, dopo quello sull'acqua. E' più di quanto ha preso il Pd alle Europee - osserva -. Siamo di fronte alla più grande aggregazione ambientalista d'Europa, che chiede risposte».