Alfano: «Alleanza riformisti antidoto a populismi Le Pen, Salvini e Grillo»
Il presidente Ncd Angelino Alfano, ministro degli Interni, ha indicato l'alleanza in Italia fra riformisti moderati e di sinistra come modello per la risposta in Europa alla vittoria di Marine Le Pen in Francia che potrebbe dilagare in UE. Della Vedova: «Successo Le Pen non c'entra con austerity»
ROMA - «In Italia c'è già uno schema nuovo. C'è un'area di governo che punta sulle riforme, la crescita e la concreta speranza di un futuro migliore. Poi ci sono due blocchi che puntano sul declino e sul fallimento dell'Europa: da un lato Grillo e dall'altro quel raggruppamento di estrema destra che ha come leader Salvini e che nulla a che a fare con il centrodestra che abbiamo conosciuto, che ha saputo vincere e governare». Il presidente Ncd Angelino Alfano, ministro degli Interni, ha indicato l'alleanza in Italia fra riformisti moderati e di sinistra come modello per la risposta in Europa alla vittoria di Marine Le Pen in Francia che potrebbe dilagare in UE.
Presidiare meglio le frontiere esterne
«L'Europa - ha indicato in particolare Alfano, intervistato dalla Stampa - per salvare Schengen e il trattato di libera circolazione, deve modificarne alcune regole. In primo luogo presidiare meglio le frontiere esterne, e in questa direzione va la scelta di controllare e registrare il nome dei passeggeri e mantenere per 5 anni negli archivi delle compagnie aree, consultabili dalle forze di polizia, i dati dei passeggeri. E anche nei voli intra-europei devono esserci e ci saranno controlli rafforzati».
Della Vedova: Successo Le Pen non c'entra con austerity
«La crescita del Front National di Marine Le Pen non ha nulla a che fare con un'austerità che Parigi non ha mai conosciuto». Lo scrive su Facebook il senatore Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri.
«I dati economici della Francia - ha proseguito - evidenziano come le difficoltà dei paesi europei non possono essere affrontati e risolti con una finanza pubblica generosa, nemmeno dove l'apparato statale gode di fama di efficienza. La Francia ha infatti il deficit più alto tra i tre principali paesi euro (3.9% nel 2014), nonostante una spesa per interessi che è metà di quella italiana. A questo naturalmente si accompagna un debito pubblico in crescita verso il 100% del Pil. La Francia vanta inoltre posizioni record per entrate e spesa pubblica al netto degli interessi che è stata nel 2014 del 55,4% del Pil (in Italia del 46.6%). La crescita del Front National di Marine Le Pen, dunque, non ha nulla a che fare con un'austerità che Parigi non ha mai conosciuto. Per la Francia, come per l'Italia e l'Europa nel suo complesso - aggiunge il sottosegretario agli Esteri - la necessità è quella delle riforme per la competitività e della riduzione, non dell'ampliamento, del perimetro dello Stato nell'economia. Questo è stato e non può che continuare ad essere l'impegno del governo Renzi».
«Ai nazionalismi, illusori ma popolarissimi come sono stati in Europa anche nel secolo scorso, con la loro retorica di presunte grandezze, di autarchie, di protezionismi commerciali e di statalismo paternalista - ha concluso - dobbiamo contrapporre l'alternativa della libertà, delle riforme istituzionali ed economiche, dell'UE come unica possibilità per gli europei di avere voce tra le potenze del mondo nel nuovo millennio».
Repetti: Discrimine oggi è fra nazionalisti e europeisti
«Il voto francese indica chiaramente che il vero discrimine oggi non è fra la destra o la sinistra, bensì fra un effettivo progetto di unione europeo, fondato su un patto per lo sviluppo, e la volontà di difendere un'identità nazionale, cementata da una reale paura e insicurezza». Lo ha affermato in una dichiarazione la senatrice del gruppo Misto Manuela Repetti.
«Anche in Italia, perciò - ha proseguito - l'alleanza fra le forze politiche che sostengono il governo Renzi e tutte quelle forze politiche che non intendono arrendersi alla destra nazionalista e antieuropea non è un'alleanza transitoria, bensì un'alleanza strategica di cui occorre avere piena consapevolezza rivendicandola con chiarezza».
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