26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Il lutto degli islamici romani

La condanna della Comunità islamica al terrorismo

Sabato la manifestazione «Not in my name», con cui l'Islam dice no al terrorismo dell'Isis. L'imam: «Il terrorismo non può colpire in nome di Allah»

ROMA - La condanna decisa e senza appello ad ogni «forma di morte e terrorismo nel nome di Dio» è venuta oggi, unanime, dal mondo islamico italiano che si è ritrovato in piazza dei Santi Apostoli per la manifestazione «Not in my name» che ha riunito, malgrado la pioggia battente sulla Capitale, centinaia di persone, sia di fede islamica che non.

Il lutto dell'Islam
«Oggi, da questa piazza, parte un messaggio chiaro e netto: il terrorismo non può continuare a colpire ovunque in nome di Allah. Da Roma vogliamo esprimere il senso di lutto che abbraccia tutto il mondo dopo le stragi di Parigi e del Mali», ha affermato il segretario generale del Centro islamico italiano, Abdellah Redouane, intervenuto dal palco della manifestazione mentre, Izzedin Elzir, presidente dell'Ucoii, ha voluto ringraziare la piazza: «Per condividere insieme - ha detto - il 'no' al terrore e il 'si" alla pace. Ci sentiamo - ha aggiunto - parte integrante della comunità italiana e ci sentiamo, oggi più che mai, uniti per vincere questo cancro dell'umanità ma lottando insieme sennò avranno vinto loro».

La preoccupazione dell'Imam
Da parte sua l'imam Yaia Pallavicini, vicepresidente del Coreii (Comunità religiose islamiche italiane), ha spiegato: «Siamo qui per segnalare in modo chiaro e inequivocabile la nostra preoccupazione, accanto al popolo italiano, per ciò che sta avvenendo e ribadire che tutto ciò che sta avvenendo non ha senso. La comunità islamica italiana è inorridita e preoccupata».


(con fonte Askanews)