29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
La provocazione del Lercio

Carminati sindaco subito! Tanto amministra Roma da 30 anni...

Il noto sito satirico Lercio ironizza sulla situazione romana e lancia la candidatura a sindaco di un personaggio più che noto alla cronaca capitolina: il boss di Mafia Capitale Massimo Carminati

ROMA – Qual è la soluzione alla situazione disastrosa attuale di Roma? A rivelarla è il celeberrimo sito satirico italiano Lercio, che per cancellare tutti i mali della città lancia la candidatura di un sindaco speciale: Massimo Carminati. Lercio si è divertito negli ultimi giorni a prendere di mira la scena capitolina e i suoi protagonisti, tirando in ballo, non da ultimo, il super boss di Mafia Capitale, il «cecato» Massimo Carminati.

La soluzione a tutti i mali
Come porre fine alle sciagure della città? Come far sparire corruzione e illegalità dagli uffici della pubblica amministrazione romana? L'elezione a sindaco di chi della corruzione ha fatto il proprio mestiere potrebbe essere la soluzione a tutti i mali della città. E così, dopo un lungo faccia a faccia tra il criminale nero e il pubblico ministero, tale «Federico Doppiamandata», si arriva alla proposta finale di questo primo cittadino alternativo che andrebbe ad occupare la poltrona del vecchio Ignazio Marino.

Risparmio di risorse pubbliche
Con Carminati sindaco non ci sarebbe più bisogno di ricorrere alle tangenti – scrivono su Lercio –, il boss, infatti, assegnerebbe gli appalti a a sé stesso, «senza alcun giro di mazzette e dispendio di risorse pubbliche». Nel post compare anche il commento del diretto interessato, che si dice disponibile a rivestire la carica di sindaco della Città Eterna, e precisa che Roma è la città che ama e che amministra dagli anni Ottanta: «Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Amministro questa città dagli anni 80 e lo faccio a mie spese», direbbe Carminati.

«L'illegalità tornerà normale»
Il manifesto del candidato a sindaco continua con l'elenco dei vantaggi di cui la città fruirebbe qualora fosse lui ad amministrarla: «Con me al potere si fermerà ogni forma di corruzione, l’illegalità diventerà normale, e finalmente potremo equipararci letteralmente ai paesi del terzo mondo, senza usare artifici retorici del cazzo. E poi i politici costano sempre di più negli ultimi anni e comprarli era diventato troppo dispendioso per le casse della criminalità», spiega l'ex nar.

«Alberto Magnamagna» e il vizietto italiano
Non tutti, però, sembrerebbero aver preso bene la notizia del «cecato» sindaco. A rispondere è, infatti, un consigliere comunale, tale «Alberto Magnamagna», che, con fare da politico nostrano, attento alla propria tasca, annuncia che darà filo da torcere a Carminati. Perché? Perché il programma annunciato dal boss di Mafia Capitale andrebbe contro il «vizietto» di certi politici di fare la cresta con la politica. E allora no che non va bene: «La candidatura di Carminati è un fatto grave, lede il diritto alla corruzione di noi politici. Qui c’è gente che sui soldi della criminalità ci conta, che ha fatto un mutuo. Gente che sarebbe costretta ad andare a lavorare se Carminati fosse eletto. Noi non lo permetteremo».