«Cittadini romani, chiedete i danni a Mafia Capitale»
Il Codacons e il Movimento 5 stelle lanciano insieme la class action contro corrotti e corruttori, che alle tasche degli abitanti della Capitale sottraggono almeno 600 milioni di euro all'anno: «Stavolta toccheremo le loro tasche»
ROMA – La magistratura ha già fatto la sua parte, con l'inchiesta che ha svelato gli scandali. La politica, pur tra ritardi e balbettamenti, anche (e giudicate voi se le dimissioni presentate o forzate siano sufficienti). Ora tocca ai cittadini. Dal 5 novembre, quando Mafia Capitale finirà davanti ad un tribunale, con l'inizio dell'atteso maxiprocesso, saranno finalmente i romani a prendere la parola. Anzi, addirittura a prendere l'iniziativa: «Chiedendo il risarcimento ai delinquenti – preannuncia il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Ovvero toccando il portafogli di questi signori, l'unica cosa che interessa loro per davvero». In gergo legale si chiama «costituzione di parte civile», in inglese «class action»: in pratica, gli abitanti di Roma potranno fare la fila davanti al tribunale per chiedere i danni ai colpevoli della corruzione, delle ruberie, del malaffare. Che sono costati loro, nel corso degli anni, dei soldi veri. E anche tanti: «Il prezzo lo paghiamo noi, ritrovandoci servizi scadenti a prezzi maggiorati – prosegue l'avvocato Rienzi – Pensiamo ad esempio alle gare truccate per la raccolta dei rifiuti, per la pulizia delle spiagge, per il verde pubblico...». La stima (necessariamente per difetto, perché tiene conto solo delle irregolarità emerse finora) è di 600 milioni di euro all'anno andati in fumo: «Bisogna dare il segnale che, per una volta, noi cittadini non ingoiamo il rospo».
L'appoggio del M5s
Questo appello rivolto a tutti i romani, l'associazione dei consumatori lo ha lanciato stamattina in Campidoglio, in una conferenza stampa organizzata insieme al Movimento 5 stelle. Già, perché i grillini hanno aderito entusiasticamente all'iniziativa, la cui prima firmataria, simbolicamente, è stata proprio la deputata Roberta Lombardi. «Come consiglieri comunali daremo al Codacons tutto il supporto di cui avranno bisogno – promette l'ex candidato sindaco Marcello De Vito – e valutiamo di costituirci parte civile anche personalmente. Questa è un'azione di difesa e tutela dei cittadini, nell'ambito di un processo che sta facendo emergere tutta la feccia». Una feccia che, come abbiamo imparato a conoscere in questi mesi, coinvolge buona parte del mondo cooperativo, imprenditoriale e della pubblica amministrazione capitolina. Ma che, naturalmente, non esclude nemmeno la politica e le istituzioni: «In questi anni c'è stata una perfetta continuità – continua De Vito – Sia con la Giunta Alemanno che con la Giunta Marino l'87% degli appalti è stato dato in affidamento diretto, dunque senza gara. E, guarda caso, molto spesso sono coinvolti i finanziatori delle rispettive campagne elettorali». Ora, finalmente, i cittadini romani hanno un modo per fargliela pagare. Nel vero senso della parola.
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