Immigrazione, Maroni: «Se ci facciamo travologere dall'emotività saremo invasi»
Intanto Viviana Beccalossi, assessore regionale della Lombardia, si oppone alla decisione della Prefettura di Brescia di trasferire una decina di profughi nell'ex caserma della polizia provinciale a Pontevico
ROMA (askanews) - «Ci vuole lucidità per distinguere, cosa che il Governo italiano non fa, fra chi è profugo e chi non lo è: il profugo va accolto, chi non lo è va identificato e rimpatriato». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a margine della conferenza stampa dopo la giunta rispondendo alle domande dei cronisti circa la foto del cadavere del piccolo bambino siriano portato in braccio da un poliziotto turco.
Maroni: Bisogna saper distinguere
«Non è l'unica immagine che suscita emozione ce ne sono quotidianamente. E' un immenso dolore, ma non possiamo farci travolgere dall'emotività perché se no non si riesce a governare il fenomeno» ha proseguito Maroni, aggiungendo che «c'é un fenomeno di immigrazione che viene da quelle parti, che viene dalla Siria, la foto fatta in Turchia riguardava profughi certamente tali. I profughi vanno accolti, assistiti e governati bene perché ci sono i trattati per farlo poi c'è anche una componente, che è quella principale. Principalmente arriva in Italia e non è fatta di profughi siriani ma è fatta di clandestini che non hanno diritto di stare. Se ci facciamo travolgere dalle emozioni saremmo invasi e non governiamo il fenomeno. Certo è un grande dolore, ma ci vuole la lucidità di distinguere».
Calderoli: Dobbiamo intervenire nei paesi d'origine
«Ormai sono gli stessi profughi, i pochi tra coloro che accogliamo a poter essere considerati tali perché provenienti da paesi davvero in guerra come la Siria, a chiederci di intervenire là per creare le condizioni affinché non debbano essere costretti a fuggire. Perché non lo facciamo?», scrive su Facebook Roberto Calderoli, senatore della Lega. «Si operi a livello internazionale per risolvere i conflitti dove ci sono, e si impedisca a chi vuole invece cercare fortuna in Europa di partire, altrimenti - conclude - questo esodo e queste tragedie non avranno mai fine».
Beccalossi: Invito i cittadini a firmare contro le politiche buoniste pro-immigrazione
«Evitiamo di creare polveriere. Decidere, senza neppure confrontarsi con il sindaco, di collocare un gruppo di immigrati in un paese nel quale esistono già tensioni per la presenza di una moschea è una scelta che, nella migliore delle ipotesi, definirei poco sensata, nella peggiore pericolosa». E' quanto ha dichiarato Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio della Regione Lombardia, commentando le parole del sindaco di Pontevico, Roberto Bozzoni, con il quale ha avuto un colloquio telefonico questa mattina, secondo il quale la Prefettura di Brescia ha deciso di trasferire una decina di profughi nell'ex caserma della polizia provinciale di Brescia a Pontevico, in dismissione da un paio di mesi. «E' inaccettabile che i sindaci, eletti per rappresentare i propri cittadini vengano esclusi da decisioni così rilevanti» ha proseguito Beccalossi, sottolineando che «anche qui, come per altri luoghi destinati d'imperio dal Governo Renzi a ospitare profughi e clandestini, invito la popolazione a organizzarsi e, in maniera non violenta, a porre in essere raccolte di firme che testimonino la loro contrarietà a politiche pro-immigrazione sempre e comunque».
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