26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Dopo la fuga dei tre algerini a Fiumicino

Calderoli contro Alfano e Renzi: governo «tragicomico»

Il vice presidente del Senato attacca senza pietà il ministro dell'Interno e il premier dipingendo la situazione paradossale dei tre algerini fuggiti come una vera e propria «barzelletta»

ROMA - Dopo Matteo Salvini anche il vice presidente del Senato Roberto Calderoli prende posizione sulla questione dei tre algerini che hanno forzato i finestrini dell'aereo a Fiumicino fuggendo dagli scivoli. Calderoli attacca senza pietà il ministro dell'Interno e il premier Matteo Renzi, addirittura dipingendo la situazione paradossale come una «barzelletta»: «Ennesima dimostrazione che l'Italia è governata in modo tragicomico – afferma –: la storia dei tre algerini che dovevano essere espulsi e sono riusciti a fuggire a Fiumicino sembra una barzelletta, ma purtroppo non c'è niente da ridere, perché questo è il livello di sicurezza garantito nel nostro paese da Renzi e Alfano».

Quanti ancora spariranno prima che il governo si muova?
La Lega è arrabbiatissima. Quello di ieri – continua Calderoli – è stato solo l'ultimo di una lunga serie di fughe compiute da persone sottoposte al respingimento: «Sono circa 500 le persone sparite soltanto da questo aeroporto nel 2014 che vanno ad aggiungersi ad altre migliaia tra fughe e sbarchi con un'accelerazione vertiginosa delle fughe negli ultimi mesi, cioè in piena emergenza invasione». La preoccupazione è anche e soprattutto per quei migranti che si spostano indisturbati nel Paese, senza essere sottoposti ad alcun controllo.

Il sistema non funziona
Il rischio per il vice presidente del Senato è sempre quello che tra loro si nascondano esponenti dell'Isis pronti ad attaccare in qualsiasi momento il Paese, nella totale impassibilità del governo. «Mentre il governo libico ci avverte che stanno arrivando sui barconi i terroristi dell'Isis, veniamo a sapere che chi sa quante migliaia di persone sono in giro per il territorio italiano senza alcun controllo, in aggiunta a quelle sbarcate senza che nessuno se ne sia accorto, o fuggite dai centri di accoglienza e a quelle che magari lasciano gli alberghi nei quali le manteniamo senza che gli albergatori lo denuncino, in modo tale da continuare a percepire i soldi per il loro alloggio», conclude il senatore della Lega.