28 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Sciopero scuola

Contro la Buona Scuola, in piazza anche Udu e Rete degli studenti

Per lo sciopero della scuola di domani insieme ai sindacati scenderanno in piazza anche Unione degli Universitari e Rete degli Studenti contro i provvedimenti sulla Buona Scuola, per ribadire «la totale contrarietà ai metodi che sono stati utilizzati da parte del Governo nella costruzione di questa riforma, gli stessi metodi che vorrebbero propinarci con la Buona università».

ROMA (askanews) - Per lo sciopero della scuola di domani insieme ai sindacati scenderanno in piazza anche Unione degli Universitari e Rete degli Studenti contro i provvedimenti sulla Buona Scuola, per ribadire «la totale contrarietà ai metodi che sono stati utilizzati da parte del Governo nella costruzione di questa riforma, gli stessi metodi che vorrebbero propinarci con la Buona università».

La prima di tante mobilitazioni
«Sarà solo la prima di tante date di mobilitazione per dire che non possiamo permetterci riforme del comparto istruzione che trasformano le nostre scuole in aziende, che mettono ulteriormente in dubbio, come fece a suo tempo la Gelmini, il carattere pubblico dell'istruzione», dice Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell'Unione degli Universitari: «Domani saremo nelle piazze italiane con i sindacati, ancora una volta accanto i lavoratori, portando le nostre rivendicazioni sull'università e sulla scuola, per dire a gran voce che i protagonisti siamo noi e che vogliamo essere ascoltati».

Nessun ascolto di studenti e insegnanti
Per Scuccimarra «il percorso sulla Buona Scuola, come rischia di essere quello prefigurato sulla Buona Università, si è rivelato un processo esclusivo e decisionista, in cui l'ascolto degli studenti, degli insegnanti, dei genitori è stata solo una finta facciata. Crediamo fermamente che debba essere messo in moto un processo inclusivo e di proposta che coinvolga i protagonisti di scuola ed universitá, in grado di fare proposte alternative a quelle che il Governo vuole propinarci: la direzione sarà sicuramente diversa, non siamo disposti a trattare sul carattere pubblico dei nostri atenei così come non crediamo in una scuola aziendalista».

Tutta la scuola sia contro Renzi
«Domani - conclude Alberto Irone, portavoce della Rete degli Studenti Medi - saremo in piazza contro la Buona Scuola, accanto alle lavoratrici e ai lavoratori in questo sciopero generale perché tutto il mondo della scuola si deve unire contro le politiche di un Governo che, con il Ddl Buona Scuola, trasformerà la scuola italiana in un luogo autoritario e aumenterà le diseguaglianze. Dobbiamo combattere quest'idea di scuola-azienda tutta volta alla competizione e alla selezione, finanziata dai privati e comandata da un preside-manager, perché limita la libertà di docenti, personale, studenti e famiglie e ferisce mortalmente l'idea di una scuola inclusiva e capace di essere il motore dello sviluppo del Paese inteso come uguaglianza possibilità di realizzazione dei cittadini».

Scuole e università non sono in vendita
«Abbiamo partecipato a tutte le loro finte consultazioni, abbiamo avanzato molte proposte, prima e dopo la presentazione di questo Ddl, sempre con spirito costruttivo: ma i lavoratori e gli studenti di questo Paese, ancora una volta, sono rimasti inascoltati. Le nostre Scuole e le nostre Università non sono in vendita: quella di domani sarà solo la prima di tante mobilitazioni perché senza studenti non ci può essere né Buona Scuola né Buona Università», conclude Irone.