Di Maio: «Il Def di Renzi è un'altra truffa»
Sul Def promosso dal governo Renzi piovono le critiche di molti partiti, non ultime quelle dei parlamentari del M5S. Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, lo definisce "il libro magico di Renzi". Per il senatore grillino, Mario Giarrusso, il Tesoretto invece è solo un'altra truffa.
ROMA (Askanews) - Sul Def promosso dal governo Renzi piovono le critiche di molti partiti, non ultime quelle dei parlamentari del M5S. Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, lo definisce «il libro magico di Renzi». Per il senatore grillino, Mario Giarrusso, il Tesoretto invece è solo un'altra truffa.
Di Maio: Questo Def è il libro dei sogni di Matteo Renzi
«Questo Def non è nient'altro che il libro dei sogni, che se lo si affidasse a Wanna Marchi o al mago Forrest ci azzeccherebbero di più di Renzi visto che l'anno scorso quando lo hanno fatto hanno sbagliato i conti di 17 miliardi e poi hanno chiesto i soldi agli enti locali facendo aumentare le tasse locali per i cittadini»: ha detto il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S), alla Telefonata su Canale 5. «Ora - ha aggiunto - possono dire ciò che vogliono ma non hanno la credibilità per sostenere che da qui a dicembre le cose andranno meglio e c'è un tesoretto di 1,5 miliardi. E sbagliano altri personaggi politici quando dicono 'io con questo tesoretto ci farei questo, io li impegnerei per una nobile causa' perché in realtà Renzi e Padoan non hanno nessuna coscienza e capacità di prevedere cosa accadrà a dicembre, non hanno tagliato nessuno degli sprechi della casta tra cui i vitalizi, i maxi stipendi e le tante auto blu, non stanno facendo la spending review»..
Giarrusso: Il Tesoretto? Un'altra truffa
«Il tesoretto è una pessima notizia, la solita truffa renziana, perché non è affatto un tesoretto, ma nuovi debiti pubblici che verranno messi sul groppone delle persone»: ha ribadito, in merito al bonus da 1,6 miliardi disponibile nel Documento di economia e finanza, il senatore del M5s Mario Giarrusso, intervistato a Radio Città Futura. «Questo tesoretto - ha aggiunto - significa nuove tasse, nuova stretta sui servizi e un altro voto di scambio che si apprestano a elaborare per le prossime elezioni. La solita presa in giro: daranno 10, 20 o 30 euro a qualcuno e lo faranno pagare a tutti, come è già successo con gli 80 euro. Un tesoretto di 1,6 miliardi di euro non spunta fuori come un fungo, è una manovra per indebitare ulteriormente lo Stato e cercare di convincere qualche allocco a votare per chi distribuisce soldi».