29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Continua il corteggiamento del sindaco a Fi. E trova ascolto

Berlusconi usa Tosi per ridimensionare Salvini

Quasi certamente Flavio Tosi non vincerà le elezioni in Veneto, ma solo annunciando la sua candidatura un primo risultato l’ha già ottenuto: quello di spostare i rapporti di forza tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.

ROMA - Quasi certamente Flavio Tosi non vincerà le elezioni in Veneto, ma solo annunciando la sua candidatura un primo risultato l’ha già ottenuto: quello di spostare i rapporti di forza tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Se fino al giorno prima il segretario della Lega Nord dettava la linea al suo alleato, forte dei sondaggi che registravano il sorpasso del Carroccio su Forza Italia anche su base nazionale, oggi è Berlusconi a lasciare sulle spine Matteo Salvini. Una piccola rivincita, racconta un membro del comitato nazionale di Forza Italia per le regionali, «anche per quelle frasi su un Berlusconi appartenente al passato che il Cavaliere non ha ancora digerito».   

Se in questi giorni Flavio Tosi dà per scontato l’accordo fra Lega Nord e Forza Italia in Veneto, il matrimonio fra i due partiti si va complicando di ora in ora. E gli incontri sempre più frequenti fra alcuni esponenti di Forza Italia e i tosiani in procinto di uscire dal Carroccio presenti in Parlamento ne sono la conferma. Se un deputato leghista vicino a Luca Zaia interpreta queste riunioni come «semplici operazioni di disturbo», non sono dello stesso parere gli esponenti di Forza Italia che stanno cercando di tessere un «rapporto costruttivo con il movimento di Tosi che potrebbe essere riproposto anche a livello nazionale». Le prove generali si stanno tenendo al Senato, dove i tre esponenti veneti vicini a Tosi stanno cercando di formare un gruppo insieme ad alcuni scontenti di Forza Italia e del Nuovo centro destra.

Il sindaco di Verona sembra infatti convincere la gran parte degli esponenti di Forza Italia, che rappresentano un numero non indifferente, che non hanno mai visto di buon occhio l’alleanza con la Lega di Salvini «spostata sempre più a destra, che non potrà mai rappresentare la grande fetta dell’elettorato moderato». E il presidente uscente del Veneto adesso inizia a temere seriamente di perdere la regione che, a detta molti, ha ben amministrato per cinque anni. Una sconfitta che, se dovesse arrivare, travolgerebbe anche il segretario della Lega Nord che ha puntato tutto su Luca Zaia. «In caso di sconfitta», raccontano alcuni parlamentari del Carroccio, «Salvini sarà costretto a dare le dimissioni e per la Lega sarà la fine».

Altro scoglio non indifferente sono le candidature dei due esponenti del Carroccio in Toscana e Liguria, Claudio Borghi ed Edoardo Rixi, annunciate in pompa magna da Salvini senza consultare prima l’alleato Silvio. Una mossa che non ha certo aiutato a rasserenare il clima. Come conferma infatti un componente presente alla riunione di Forza Italia per le regionali, «non è scontato il nostro sostegno a queste candidature» soprattutto se Salvini «insiste nel voler correre da solo in Puglia e Campania con la lista Noi con Salvini». Una decisione che rischia di togliere voti «che potrebbero risultare fondamentali per la vittoria del centrodestra». E il botta e risposta di questi giorni fra il segretario del Carroccio e il presidente della Campania Stefano Caldoro sono la conferma che la partita per le alleanze è tutt’altro che chiusa.