27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Prove di dialogo Lega- Berlusconi

Salvini: «Zaia in Veneto vincerà e governerà con Forza Italia»

Per Salvini, Zaia vincerà comunque, a prescindere dai partiti che si accoderanno. Eppure, il sostegno di Forza Italia, specialmente dopo l'uscita di Tosi, potrebbe rivelarsi importante, in Veneto e non solo. E a Giovanni Toti che accusa la Lega di intraprendere una corsa solitaria e di fare i «capricci» su Ncd, Salvini risponde netto: il Veneto, con gli «alfani», non lo si può governare.

ROMA - «Non si può governare il Veneto con chi gli taglia soldi e in cambio gli manda migliaia di immigrati. Governare il Veneto con gli 'alfani' non è possibile, quindi lo governiamo con i veneti». Queste, le parole di Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, pronunciate a margine di un'inaugurazione a Campo San Martino (PD). Parole che non lasciano spazio a dubbi: il diktat «Mai con Alfano» rimane valido, anche ora che la fuoriuscita di Flavio Tosi potrebbe creare qualche difficoltà alla Lega in vista dell'election day di maggio nella sua roccaforte padana. Così, l'ago della bilancia potrebbe diventare Forza Italia, partito che, a questo punto, dovrà definitivamente scegliere a chi accodarsi: se al Carroccio o agli alfaniani. Ed è proprio il consigliere di Forza Italia Giovanni Toti a parlare più o meno esplicitamente di «coalizioni»«La Lega ha fatto troppe fughe in avanti. Dobbiamo ridiscutere tutta la situazione di Liguria e Toscana. E soprattutto bisogna consentire a Zaia di poter costruire un’alleanza vincente in Veneto. Noi valutiamo le alleanze in un’ottica nazionale».

TOTI: BASTA DIKTAT DALLA LEGA - Parole che sottintendono una critica all'intransigenza della linea salviniana: ​«Le parole a questo punto non bastano più – ha affermato Toti  –. Salvini deve smetterla di impegnarsi in una corsa solitaria finalizzata ad avere qualche briciolo di consenso in più. Deve cominciare a ragionare in un’ottica di coalizione». Parole a cui il leader del Carroccio ha subito ribattuto: «Alleanza con Silvio Berlusconi? Vediamo sui progetti e sugli uomini». D'altronde, proprio oggi potrebbe essere la giornata dell'incontro tra i due leader. Un incontro che dovrà decretare la posizione di Forza Italia rispetto al progetto politico di una Lega che, nonostante l'invito di Toti, sembra decisa a non scendere a compromessi. Ai giornalisti che gli domandavano in merito alla possibile alleanza con Berlusconi, Salvini ha risposto: «Non ho sentito Berlusconi recentemente. Se avrà voglia di supportarci saremo ben contenti perché il Veneto è un buon modello di governo a livello europeo». Aggiungendo poi: «Forza Italia in Veneto aspetta un segnale? I segnali di fumo - ha concluso il segretario del Carroccio - non sono il mio forte: noi offriamo quello che abbiamo fatto con Zaia negli scorsi 5 anni e quello che faremo, che é una visione di Veneto completamente diversa da quella di Renzi, della Moretti e di Alfano».

SALVINI: ZAIA VINCERÀ COMUNQUE - Che Forza Italia sia importante ai fini della vittoria pare assodato. Eppure, di una cosa Salvini è sicuro: a prescindere dai partiti, «Zaia vincerà». A frenare le sottintese speranze di Salvini su un sostegno di Forza Italia è stato, proprio in queste ore, Toti, almeno per quanto riguarda il veto leghista nei confronti del Nuovo Centrodestra. L’esponente di Fi, infatti, ha dichiarato che, «per rimanere nel perimetro del centrodestra, Alfano dovrebbe allearsi ovunque con noi. A cominciare dalla Campania». «I diktat – ha  continuato il consigliere di FI – sono sbagliati da un lato e dall’altro». Avvertendo: «Se salta tutto per colpa dei capricci della Lega, a quel punto Forza Italia si sentirebbe libera di agire come meglio crede. E di valutare tutte le strade possibili, a cominciare dal Veneto. In condizioni normali, quella sarebbe una partita già vinta in partenza. E invece i fatti dell’ultimo mese, con l’espulsione di Tosi e i veti nei confronti di Alfano, hanno portato a riaprirla».

UN DIALOGO ANCORA DIFFICILE - Insomma, il dialogo con Forza Italia, nonostante gli annunciati incontri tra i rispettivi leader, sembra più difficile del previsto. Da parte sua, il presidente del Veneto Luca Zaia, ostenta serenità: «Siamo tranquillissimi - ha detto a chi gli chiedeva se la candidatura di Tosi costituisca un problema - visto e considerato che ho la forza non dei sondaggi, ma del popolo veneto che ci dà vincitori. Popolo che ci è vicino e mostra il suo calore, e che da cinque anni ci sta seguendo e sa che io sono abituato a dire le cose e a farle, e non a dirle e non farle mai». Zaia, insomma, pensa di avere la vittoria in tasca, a prescindere dal sostegno di Forza Italia. Ma sulle altre regioni, Campania, Liguria e Toscana in primis, la sfida è ancora aperta, e l'appoggio del partito dell'ex Cav potrebbe essere fondamentale.