17 aprile 2025
Aggiornato 20:01
Il candidato toscano della Lega commenta l'attacco hacker al Pd regionale

Borghi: l'Isis contro il Pd toscano? Una bufala grossa come il buco di Mps

Claudio Borghi non si unisce al coro di solidarietà bipartisan creatosi intorno al Pd toscano, che sarebbe stato bersaglio di un attacco hacker firmato Isis. E i tweet politicamente scorretti dell'economista della Lega gettano nell'imbarazzo il Centrodestra toscano. Eppure, Borghi ne è convinto: l'attacco sarebbe solo una bufala, e, per di più, grossa come il buco del Monte dei Paschi.

ROMA - Sito del Pd hackerato dallo Stato islamico? Claudio Borghi, candidato governatore della Lega Nord in Toscana, non ci sta a unirsi al coro di solidarietà bipartisan. Tantomeno, si esime dal commentare la vicenda, e di certo non lo fa in «politichese» . «L'Isis che attacca il Pd Toscano? Una bufala grossa come il buco del Monte dei Paschi», assicura. «Leggo con divertimento che il centrodestra verdiniano della Toscana si scandalizza perché non mi sono unito ad un coro di commossa solidarietà per il supposto attacco dell'Isis al sito del Pd Toscano. Se pensano seriamente che l'Isis sappia anche dell'esistenza sulla faccia della terra di Rossi e compari e se pensano che l'Isis attaccando un sito lasci l'indirizzo dell'autore e ci metta pure la faccina che strizza l'occhio, allora capisco come mai gli siano passati sotto gli occhi tutti gli scandali del Pd in Toscana senza problemi».

TWEET AL VETRIOLO - In effetti, i tweet di Borghi sulla vicenda hanno creato un certo imbarazzo nel Centrodestra toscano, specialmente quando ha cinguettato: «Meglio la lettera con le pallottole». «Quelle di Borghi sono bischerate che capitano a uno che arriva da Milano in Toscana», ha dichiarato Massimo Parisi, coordinatore Pdl in Toscana. «Questa regione è terra di civiltà. Pertanto al netto di quanto sia stata malgovernata esprimo al segretario del Pd la mia solidarietà per l’attacco al sito e alla sede. Forza Italia vuole vincere con la forza delle idee e non certo con quella delle pallottole»

ANTICHI: BORGHI SCONCERTANTE - Dello stesso avviso anche Alessandro Antichi, ex sindaco di Forza Italia a Grosseto e candidato nel 2005 alle regionali: «La posizione del candidato leghista sconcerta il nostro elettorato, composto da artigiani, piccola e media borghesia, che non ama la violenza del linguaggio. Nè quando è usato contro di noi e ovviamente neppure quando da destra lo si usa contro la sinistra. Non so se l’hacker che ha colpito il sito del Pd sia vero o falso, fatto è che con l’Isis e le pallottole una forza moderata e liberale non scherza».

IL LEGHISTA: SI INDIGNINO PER MONTE PASCHI - Eppure, per Claudio Borghi l'indignazione è assurda e immotivata. «In Toscana c'è da risollevare una regione in ginocchio e se per un pezzo di 'opposizione' gli scandali per cui indignarsi sono i miei tweet invece del Monte Paschi, di Banca Etruria, delle case popolari regalate ai nomadi e dei buchi della Asl di Massa e del Comune di Viareggio allora vuol dire che è davvero ora che in questa regione che merita di più ci sia un'alternativa vera al Pd. La nostra».

APERTE LE INDAGINI DELLA DIGOS - La rivendicazione dei sedicenti terroristi appare da alcuni  giorni sulla home page del partito democratico toscano. Sull'episodio sta indagando la Digos di Firenze, in costante contatto con il Viminale. Altri episodi di hackeraggio si sono verificati in siti di aziende i istituzioni: tutte operazioni che, hanno spiegato gli investigatori, colpiscono bersagli del tutto casuali. L'attacco informatico porta anche una firma, quella di Mohammed Ali, nel cui profilo facebook compaiono gli indirizzi di altri siti oscurati, come quello dell'ente di turismo nigeriano. Il messaggio riporta inoltre la firma: «Hacked by Islamic State» sottolineato con un'emoticon che strizza l'occhiolino. «We are everywere«, noi siamo ovunque, l'ormai classica minaccia del gruppo terroristico. Saranno gli accertamenti tecnici della polizia postale, che indaga insieme alla Digos di Firenze, a cercare di risalire agli autori dell'attacco hacker. Autori che, per Borghi, non sono certo i terribili terroristi del Califfo.