31 luglio 2025
Aggiornato 00:00
Braccio di ferro della Lega in via Bellerio, Veneto commissariato

Vince Salvini, ultimatum a Tosi

Dopo il Consiglio federale, non del tutto appianate sembrano le tensioni che hanno tenuto banco sui quotidiani per settimane. Tosi ha accettato la decisione dell'assemblea di puntare su Zaia, ma dovrà scegliere tra la Lega e la Fondazione Ricostruiamo il Paese, organismi definiti incompatibili. Intanto, Giampaolo Dozzo è stato nominato Commissario ad acta.

MILANO - Flavio Tosi dovrà scegliere entro una settimana tra la Fondazione «Ricostruiamo il Paese» e la Lega Nord. È questo l'ultimatum che il Consiglio federale della Lega avrebbe dato al sindaco di Verona, notando l'incompatibilità tra i due organismi. Il Consiglio della Lega Nord, riunito nel quartiere generale del Carroccio, in via Bellerio a Milano, hainoltre deciso all'unanimità: il candidato per la presidenza del Veneto alle prossime regionali è Luca Zaia. Il principale antagonista, Flavio Tosi, segretario della Liga veneta e sindaco di Verona, pur rivendicando l'ultima parola sulle liste per le regionali, si è rimesso al parere dell'assemblea.

TOSI: COMMISSARIAMENTO SAREBBE INACCETTABILE - Sull'ipotesi commissariamento, sarebbe registrata la nomina di Giampaolo Dozzo a commissario ad acta per la gestione della Liga Veneta durante la fase delle elezioni regionali. D'altronde, sul tema si era già espresso chiaramente in un'intervista a Repubblica Flavio Tosi: «Ho già subito troppi torti, il commissariamento sarebbe inaccettabile», ha spiegato il sindaco di Verona, che ha aggiunto: «Nella Lega ci vuole rispetto reciproco. In passato io ho fatto parecchi passi indietro. Ricordo a tutti che in questi ultimi cinque anni non ho mai boicottato e neppure messo in difficoltà il governo regionale. Mai detto una sola parola contro Zaia, semmai i problemi sono venuti dai suoi alleati, Forza Italia e Ncd. Anche per questo dico che nel Veneto dobbiamo andare da soli: la Lega e alcune liste civiche in grado di attrarre i voti moderati e popolari». E ha concluso: «Una lista con il mio nome non porterebbe via consensi alla Lega, farebbe solo crescere la coalizione. Se a Verona non avessi avuto con me le civiche, io sarei stato sepolto».

MARONI SU CASAPOUND: TUTTI UNITI CONTRO RENZI - Una conclusione accolta con entusiasmo anche da Maroni, che, prima dell'inizio della riunione, aveva confidato sulla «saggezza e la responsabilità di tutti» per risolvere positivamente la contesa.  Maroni ha preso posizione anche in merito alle polemiche sulla massiccia presenza di esponenti dell'estrema destra di Casa Pound alla manifestazione della Lega sanato a piazza del Popolo: «La piazza era la piazza, chi voleva venire poteva venire, il tema era 'Renzi a casa'», ha risposto a Radio24 l'ex ministro degli Interni. «A me interessa il giudizio dei cittadini - ha spiegato - il resto sono commenti che non modificano la posizione di Salvini che ha aumentato i consensi della Lega». Maroni ha poi parlato dello stanziamento da parte della Giunta regionale della Lombardia di fondi per il patrocinio nei procedimenti penali per la difesa dei cittadini accusati di aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa, un tema sottolineato anche dal leader del Carroccio durante il suo comizio a Roma: «E' la prima e unica Regione ad averlo fatto finora. E' un sostegno, un patrocinio. Abbiamo voluto dare questo segnale perché riteniamo che se qualcuno che difende se stesso, la propria vita, la propria famiglia e i propri beni da una minaccia grave e poi finisce in galera per questo, questa non è giustizia, la vittima si trasforma in carnefice»