Cos'è e come funziona il pacchetto per l'Alto Adige
Il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, ha proposto la soluzione trovata nel Südtirol, per porre fine alle ostilità in Ucraina. Ma di cosa stiamo parlando? Di seguito una breve ricostruzione.
ROMA – Il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, ha proposto la soluzione del modello italiano del Südtirol, per porre fine alle ostilità in Ucraina: «Le differenze sono enormi, ma nel nostro Paese abbiamo una regione dove le persone non parlano necessariamente italiano». Ma di cosa stiamo parlando?
IL PACCHETTO PER L'ALTO ADIGE - Quando si parla del modello di autonomia riguardante l'Alto Adige (Südtirol) si fa riferimento al cosiddetto «pacchetto per l'Alto Adige (Südtirol-Paket)», un vero e proprio trattato bilaterale nato dall'intesa raggiunta fra i governi italiani e austriaci tra il 1962 ed il 1969. Il pacchetto comprende 137 punti che riguardano la tutela dell'autonomia politica e linguistica della regione, annessa dall'Italia dopo la Prima guerra mondiale in base al Trattato (segreto) di Londra del 1915 e alla successiva Conferenza di Parigi del 1918. In precedenza l'area contesa fra Roma e Vienna faceva parte dell'Impero Austro-ungarico, uscito sconfitto dalla Grande guerra. Il vero successo politico del Pacchetto però è stato sancito con l'approvazione dello stesso da parte del Südtiroler Volkspartei (Svp, il partito egemone nella Regione dal 1946 in avanti), che a strettissima maggioranza (583 delegati i favorevoli 492 contrari e 15 schede bianche) dal 1969 ha deciso di accettare l'autonomia e di abbandonare le istanze separatiste. Solo dopo questa decisione i parlamenti italiani e austriaci hanno ratificato l'intesa.
LA TUTELA ATTIVA DEL '72 - Il Pacchetto però è entrato veramente in vigore dal 1972 quando il Parlamento di Roma ha approvato il cosiddetto secondo Statuto di Autonomia. In realtà il percorso per l'autonomia dell'Alto Adige si è concluso solo nel 1992, quando da Roma sono state emanate tutte le leggi necessarie a rendere efficaci i 137 principi del Pacchetto. Nel secondo Statuto l'Italia si è impegnata a una «tutela attiva» della minoranza di lingua tedesca (e ora anche di quella ladina). Per fare ciò sono state varate diverse leggi, alcune anche di carattere eccezionale rispetto alla Carta costituzionale, per promuovere lo sviluppo della minoranza in ogni campo: culturale, economico e sociale. Per prima cosa è stata riconosciuta la lingua tedesca come paritaria a quella italiana, in secondo luogo si sono separate la Province autonome di Trento e di Bolzano che hanno assorbito le principali competenze e risorse una volta appannaggio della Regione.
LA PROPORZIONALE ETNICA DEL '76 - Inoltre nel 1976 è stato sancito il principio della «proporzionale etnica» e il requisito del bilinguismo per l’accesso agli impieghi pubblici in provincia. In sostanza nella provincia di Bolzano i posti di lavoro pubblici sono riservati a cittadini appartenenti a ciascuno dei tre gruppi linguistici, in rapporto alla consistenza dei gruppi stessi, quale risulta dalle dichiarazioni di appartenenza rese nel censimento ufficiale della popolazione (tranne che per le carriere direttive dell'amministrazione civile dell'interno, questura e commissariato del governo, per il personale della pubblica sicurezza e per quello amministrativo del ministero della difesa). La distinzione etnica è utilizzata anche per le contribuzioni pubbliche (associazioni culturali o sportive) e l'assegnazione di case popolari. Nel 1997 poi è stata fondata la Libera Università di Bolzano con sede a Bolzano e Bressanone. La Provincia di Bolzano oggi ha la facoltà di disporre liberamente dei 9/10 delle tasse riscosse all'interno del suo territorio, e quella di regolare e amministrare in autonomia molte questioni della vita quotidiana e pubblica. Nel 2001, nell’ambito della riforma di una parte della Costituzione italiana (il «Titolo V») sono state apportate anche alcune modifiche allo Statuto di Autonomia. È stata sancita la priorità delle Province di Bolzano e Trento rispetto alla Regione: prima era la Regione che «comprendeva» le due Province; adesso sono le Province che «compongono» la Regione. I consiglieri non vengono più eletti come consiglieri del Consiglio regionale, ma in qualità di consiglieri provinciali, sulla base di leggi elettorali definite dalla provincia stessa. Tale disposizione è stata attuata già nel 2003, in occasione delle ultime elezioni del Consiglio provinciale. Altre modifiche hanno avuto lo scopo di garantire la rappresentanza politica del gruppo ladino.
L'AUTONOMIA FUORI DAI CONFINI - Il Südtirol inoltre dal 1972 fa parte dell’Arge-Alp (Comunità di Lavoro delle Regioni Alpine), un forum internazionale di collaborazione fra regioni limitrofe per la soluzione di problemi comuni ai territori alpini. Dal 1994 invece è entrata nella cosiddetta «Euregione Tirolo», che raggruppa il Tirolo austriaco, l’Alto Adige-Südtirol e il Trentino.