17 agosto 2025
Aggiornato 22:00
Salvini lancia Zaia e fa la pace con Tosi

Dopo la foto di gruppo, la Lega parte unita per conquistare la leadership

Matteo Salvini ha riunito i suoi sotto la bandiera verde della Lega Nord. La chiamata alle armi ha radunato circa 500 militanti leghisti, per lanciare la campagna elettorale di Luca Zaia, che punta alla riconferma nelle elezioni regionali della prossima primavera

ROMA - Matteo Salvini ha riunito i suoi sotto la bandiera verde della Lega Nord. La chiamata alle armi ha radunato circa 500 militanti leghisti, per lanciare la campagna elettorale di Luca Zaia, che punta alla riconferma nelle elezioni regionali della prossima primavera.

LA CHIAMATA ALLE ARMI DI SALVINI RIUNISCE TUTTI SOTTO LA VERDE BANDIERA - Alla cena di Tregnano c'erano proprio tutti: oltre al Segretario della Lega, Matteo Salvini, erano presenti anche i governatori del Veneto, Luca Zaia, della Lombardia, Roberto Maroni, con il sindaco di Verona, Flavio Tosi, e i parlamentari veneti del Carroccio. Era giusto ieri quando, alla vigilia della campagna elettorale per le Regionali, sembrava si stesse allargando il solco tra le due anime del Carroccio Veneto: da una parte l’ala che fa capo a Luca Zaia, dall’altra parte della barricata Tosi, che venerdì sera aveva festeggiato a Lendinara il compleanno della senatrice Emanuela Munerato, insieme al presidente della Lombardia Roberto Maroni. Era grande l'attesa per la riunione del «federale», in calendario oggi a Milano, e che non ha lasciato delusi i leghisti di ogni dove.

LE DICHIARAZIONI DI TOSI AL CINEMA ADRIANO - Le diverse anime della Lega, infatti, si erano fatte sentire in tempi e modi diversi. Al cinema Adriano di Roma, nell’ambito della manifestazione «Sveglia centrodestra», Tosi aveva intanto sottoscritto con Fitto e Meloni il «patto per le primarie». In quell'occasione, Flavio Tosi aveva dichiarato: «Le primarie alla fine si faranno. Il centrodestra lo metti assieme solo con le primarie. Gli italiani non accetteranno più una candidatura calata dall’alto. Berlusconi è stato per vent’anni il leader indiscusso del centrodestra. Ma nella situazione attuale gli italiani devono eleggerselo loro. Non si può continuare ad aspettare. Si rischia di fare il gioco di Matteo Renzi, il quale, a sua volta, rischia di vincere perché il centrodestra non c’è», parole del sindaco di Verona.

ZAIA DIFENDE GLI ALPINI - Nel mentre, a far sentire la sua voce era stato anche Luca Zaia, che a proposito delle elezioni previste per il 17 maggio si lamentava perché gli alpini non potranno partecipare al voto. Alle sue parole fanno eco direttamente quelle delle Penne Nere, che hanno deciso di rivolgersi a Matteo Renzi in persona: «Non è giusto che gli alpini debbano scegliere se votare o partecipare all’adunata nazionale a L’Aquila. Rivolgiamo quindi un appello al governo affinché sposti la data delle elezioni regionali».

E BORGHI STRIZZA L'OCCHIO AL MERIDIONE - Intanto, mentre la data del voto si avvicina, tra polemiche più o meno eclatanti, c'è chi nella Lega Nord silenziosamente ma non troppo strizza l'occhio al meridione. Il responsabile economico del Carroccio, Claudio Borghi, ha raccontato in un'intervista a Lettera 43 il viaggio entusiasmante che durante il periodo natalizio lo ha portato al Sud, fra Puglia e Basilicata. Del Meridione ha tessuto le lodi, in particolare quelle della cucina meridionale, e il noto sostenitore della crociata «No Euro», ha elogiato la specialità campana dei paccheri ripieni di burrata con scaglie di tartufo e scuncilli di Amalfi. La battaglia per le primarie, oltre che con la chiamata alle armi di Salvini, evidentemente si può combattere anche a tavola.