25 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Ragusa | Delitto Loris Stival

Santa Croce Camerina difende il cacciatore: «bravo uomo»

Soprattutto su due aspetti il coro della comunità santacrocese è chiaro: il paese non è omertoso, e il signor Orazio Fidone, al momento l'unico indagato nell'ambito delle indagini collegate all'omicidio, è una brava persona conosciuta e stimata da tutti.

SANTA CROCE CAMERINA - Nonostante l'arrivo di decine di troupe televisive per seguire le vicende legate all'assassinio del piccolo Andrea Loris Stival, Santa Croce Camerina in provincia di Ragusa, cerca di vivere la tornare alla normalità. In piazza gli anziani conversano seduti alle panchine, e i cittadini affollano i tavoli dei bar scambiandosi le proprie impressioni su quanto accaduto sabato scorso in contrada Braccetto. Ma soprattutto su due aspetti il coro della comunità santacrocese è chiaro: il paese non è omertoso, e il signor Orazio Fidone, al momento l'unico indagato nell'ambito delle indagini collegate all'omicidio, è una brava persona conosciuta e stimata da tutti.

Dobbiamo essere grati a Orazio - «Il paese non è omertoso - spiega il tabaccaio di Santa Croce Camerina -. Soltanto quanto accaduto è un fatto straordinario, una disgrazia che non ci era mai capitata di vivere. Chi aveva informazioni le ha comunicate, e abbiamo sempre dato piena disponibilità e collaborazione a chi indaga». Lungo il percorso che da casa Stival porta alla scuola Giovanni Falcone, almeno 10 impianti di videosorveglianza, pubblici e privati, controllano il passaggio delle auto. Dall'analisi di queste immagini, sequestrate dalla Procura di Ragusa, potrebbero arrivare le risposte che gli inquirenti cercano da sabato.
«Conosco il signor Fidone da una vita, sono pronto a giurare che non è stato lui. Anzi, è grazie a lui se è stato trovato il corpo del bambino - dice un anziano in piazza -. Questo è un piccolo centro, e ci conosciamo tutti da sempre. Il signor Fidone conosce bene le campagne e ha avuto questa intuizione. Dobbiamo essere grati ad Orazio».

Il cacciatore: Ho un alibi verificabile - «Ho un alibi che è facilmente verificabile». A dirlo è stato Orazio Fidone, il cacciatore di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, che sabato scorso ha trovato nelle campagne di Punta Braccetto il corpo senza vita del piccolo Andrea Loris Stival. Fidone, ex impiegato dell'Enel e cacciatore per passione, è l'unico al momento indagato nell'ambito delle indagini sulla morte del bambino, con l'accusa di detenzione di esplosivo da guerra. Il cacciatore, ascoltato due volte in questi giorni in Questura a Ragusa ha affermato «di non trovarsi a Santa Croce Camerina sabato mattina».

Arrivati gli esperti dello SCO - Intanto, sul fronte delle indagini, continuano i rilievi sul luogo del ritrovamento, a Punta Braccetto. Sul posto sono arrivati gli esperti dello Sco con alle spalle i casi di Yara Gambirasio e Tommaso Onofri. Ieri sera la madre del piccolo Andrea Loris è stata ascoltata 3 ore in Questura e alla donna, che non ha riconosciuto gli slip blu fatti trovare davanti alla scuola da cui il bimbo è scomparso, è stato chiesto di chiarire coma mai dalle prime immagini di videosorveglianza acquisite, non si vedrebbe il bambino in macchina con lei.