26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
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Boschi: «Andremo avanti con chi ci vota»

L'incontro di maggioranza sulla legge elettorale "non è ancora stato fissato ma si terrà la prossima settimana" e se Silvio Berlusconi si tirerà indietro "noi andremo comunque avanti" con la maggioranza di governo: lo ha detto all'indomani dell'incontro tra il premier Matteo Renzi e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, la ministro per le Riforme Maria Elena Boschi.

ROMA - L'incontro di maggioranza sulla legge elettorale «non è ancora stato fissato ma si terrà la prossima settimana» e se Silvio Berlusconi si tirerà indietro «noi andremo comunque avanti» con la maggioranza di governo. Lo ha detto all'indomani dell'incontro tra il premier Matteo Renzi e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, la ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, a margine del congresso dei notai a Roma, sottolineando che qualora Forza Italia non rispetti il patto del Nazareno sulla riforma della legge elettorale la sola maggioranza di governo andrà avanti comunque con una legge «che garantisca governabilità».

A PRESCINDERE DAL PATTO DEL NAZARENO, ANDREMO AVANTI COMUNQUE - «Mi auguro che Forza Italia mantenga l'impegno - spiega la Boschi parlando con i giornalisti a margine del congresso nazionale del notariato - ma se si tira indietro noi non ci tiriamo indietro, non lo possiamo fare, rispetto alla necessità e all'urgenza del Paese di avere una legge elettorale che funzioni e che garantisca governabilità». La soluzione dei capilista bloccati e del resto degli eletti scelti con le preferenze «non credo sia a rischio costituzionalità", ma in ogni caso la possibilità di eleggere solo il 30% dei parlamentari con la 'lista bloccata' e il 70% con le preferenze «è un'ipotesi». Così il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi ha spiegato lo stato dell'arte su una delle modifiche più controverse da apportare all'Italicum.

WORK IN PROGRESS PER LA LEGGE ELETTORALE - Secondo alcuni osservatori, infatti, introdurre il capolista 'bloccato' e le preferenze per la scelta degli altri eletti comporterebbe un Parlamento fatto al 70% da 'nominati' e con solo il 30% scelto dai cittadini, rischiando di incappare in una bocciatura al momento del vaglio di costituzionalità. Il ministro ha confermato quindi che si ragiona su un meccanismo che 'ribalti' queste percentuali: «E' un'ipotesi che dobbiamo valutare insieme» agli alleati. Quanto alle altre modifiche, Boschi ha confermato i contenuti della proposta che Matteo Renzi avrebbe avanzato oggi nell'incontro con Silvio Berlusconi: «Non ho partecipato all'incontro ma noi proponiamo il premio al 40% e ipotizziamo una soglia di accesso al 5%».