Renzi: Dobbiamo scoprire qual è il vero Berlusconi
Dopo la chiusura e le aperture del Cavaliere su la Legge elettorale. Secondo il premier, Berlusconi aveva fatto delle aperture in Tv, ma poi (dopo aver parlato coi suoi senatori) ha scelto una strada in contraddizione con quanto annunciato la sera precedente. E intanto la Legge di Stabilità è arrivata «bollinata» alla Ragioneria generale dello Stato.
ROMA - L'obiettivo di Matteo Renzi resta confermato: approvare la legge elettorale, almeno in seconda lettura al Senato, entro fine anno. Ma il dubbio resta sempre lo stesso: qual è la vera posizione di Silvio Berlusconi? La mezza apertura di ieri sera al Tg5, le dichiarazioni a favore del bipartitismo, o il no al premio di lista affermato oggi davanti ai senatori di Forza Italia riuniti con lui? Un incontro tra Renzi e l'ex Cavaliere ancora non è in programma, dicono sia da palazzo Chigi che da Forza Italia, e i collaboratori del premier riconoscono che «se se ne può fare a meno meglio, tanto di guadagnato...». Ma resta il fatto che anche oggi, nella riunione convocata dal premier a palazzo Chigi con i vertici del Pd, tutte le valutazioni tecniche svolte giravano intorno al dubbio di fondo: a che gioco sta giocando Berlusconi? Tanto che molti dei partecipanti all'incontro, al termine, dicono: «Serve un incontro con Berlusconi».
PD: BERLUSCONI NON PUO' FARE IL PREZIOSO - «Non è che può dirci no al premio di lista, no alle preferenze...Andrà trovato un compromesso, perché anche se non vogliamo imporre la legge elettorale del Pd non è che facciamo la legge elettorale di Forza Italia... Adesso bisogna capire cosa è emerso davvero dalla riunione di Berlusconi con i suoi senatori», dice un esponente del governo. E anche l'incontro di oggi, riferiscono dal Pd, «serviva più che a parlarci tra di noi, a dare il messaggio all'esterno che bisogna sbloccare la situazione». I temi trattati dal punto di vista tecnico sono infatti quelli soliti: premio alla lista e non alla coalizione, soglia di sbarramento, valutazione dell'ipotesi di capilista protetti e il resto con preferenze, anche rispetto all'estensione e al numero dei collegi. Tutte questioni su cui va appunto trovato l'accordo con Berlusconi: «A quel punto, si troverebbe tranquillamente il tempo in Senato per approvare rapidamente il nuovo Italicum», dicono da palazzo Madama.
RENZI: NON ANDREMO AL VOTO PRIMA DEL TEMPO - Una fretta che, a quanto riferito, ha destato i dubbi anche di alcuni dei democratici convocati a palazzo Chigi, al punto da chiedere esplicitamente a Renzi se l'accelerazione fosse dovuta all'intenzione di andare a votare in primavera: ipotesi che Renzi avrebbe respinto, ribadendo di voler arrivare al termine della legislatura. E anche il sottosegretario Pizzetti, interpellato in Transatlantico, assicura: «Bisogna fare presto per mettere in sicurezza il sistema, perché andare a votare col Consultellum sarebbe una tragedia. Ma questo non vuole dire che vogliamo andare al voto».
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