29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Parla il Legale del Premier

Renzi, Corte dei Conti sconcertante

Alberto Bianchi, avvocato del Presidente del Consiglio, chiusa l'udienza della Corte dei Conti della Toscana - che ha convocato il premier per delle nomine del 2007 (quando Renzi era Presidente della Provincia di Firenze) - dichiara il suo sconcerto per la convocazione del suo assistito: nessuna domanda di danno è stata avanzata nei confronti dell'attuale premier.

FIRENZE - «È sconcertante che venga convocato Matteo Renzi quando chi lo accusa dice che non ne vuole più sapere e che è fuori dal processo». Queste le parole del legale del Presidente del Consiglio, l'avvocato Alberto Bianchi, al termine dell'udienza della Corte dei Conti della Toscana, che ha convocato il premier per una vicenda legata a nomine fatte quando era presidente della Provincia di Firenze. Nel 2007, secondo quanto ricostruito dalla magistratura contabile, la Provincia di Firenze nominò un «Collegio dei direttori generali» invece che un solo Direttore generale, cosa prevista in virtù di una delibera di giunta del 2006, poi modificata nel 2009.

NESSUNA DOMANDA DELLA PROCURA - La Procura della Corte dei Conti aveva asserito «l'illegittimità sostanziale delle scelte operate» dalla Provincia, chiedendo però che venisse archiviata la posizione dell'attuale premier, decisione ribadita oggi dal procuratore Acheropita Rosaria Mondera, secondo cui «sarebbe bizzarro continuare un'attività accusatoria su delle posizioni già archiviate». Il collegio della Corte dei Conti aveva però disposto «l'integrazione del contraddittorio» e ordinato «l'intervento in giudizio» del premier e di altre 7 persone (tra cui l'assessore al personale pro tempore Tiziano Lepri e il titolare della direzione servizi finanziari Rocco Conte). La stima del danno erariale ipotizzata dalla Corte dei Conti varia da un minimo di 287 mila euro a un massimo di 816 mila euro. Bianchi - che è anche presidente della renziana Fondazione Open e consigliere di amministrazione Enel - ha sostenuto inoltre che «dopo la riforma dell'articolo 111 della Costituzione la chiamata Iussu iudicis non è più applicabile» e comunque tale istituto ha «natura del tutto eccezionale» e per ragioni che non sono ravvisabili in questo caso. «Inoltre - continua l'avvocato - occorrerebbe formulare una domanda, cosa che spetta alla Procura, e in questo caso non c'è nessuna domanda specifica, nessuna qualificazione del danno arrecato. Non si capisce a che titolo si possa introdurre una domanda nei confronti di una persona che la Procura ha ritenuto innocente». In conseguenza di ciò la richiesta di «mandare assolto Matteo Renzi perché nessuna domanda di danno è stata avanzata nei suoi confronti». L'udienza è stata tolta e nei prossimi giorni il collegio prenderà una decisione.