5 maggio 2024
Aggiornato 12:30
Accuse al premier dal blog di M5S

Grillo: «Renzi sapeva del rischio Genova»

Il deputato del Movimento 5 Stelle, Riccardo Fraccaro, pubblica la foto di un documento inviato al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, da una delle ditte incaricate dei lavori a Genova. Il premier sarebbe stato a conoscenza della situazione precaria della città già dal 5 agosto e aveva promesso oltre un miliardo di euro per la messa in sicurezza di Genova, somma mai arrivata alla città.

ROMA - Il leader 5 Stelle, Beppe Grillo, e il suo blog rilanciano oggi sui social network le parole del deputato grillino Riccardo Fraccaro, che pubblica la foto di un documento inviato al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, da una delle ditte incaricate dei lavori a Genova. 

RENZI COMPLICE DEL DISASTRO  - Sul blog, Grillo e i suoi accusano il premier di essere stato perfettamente a conoscenza della situazione precaria della città: «Renzi si assuma le responsabilità politiche del disastro colposo che ha flagellato Genova: era stato informato dei rischi e non è intervenuto, aveva promesso 1,5 miliardi per la tutela del territorio e non ha stanziato un centesimo»

LA TRAGEDIA CHE SI RIPETE - Riccardo Fraccaro spiega nel dettaglio la situazione, evidenziando come il premier fosse consapevole dello stato in cui verteva la città sin dai primi giorni di agosto: "Appena 2 mesi fa, i legali delle ditte incaricate della messa in sicurezza del torrente Bisagno avevano avvisato il premier della necessità di avviare subito i lavori per evitare le esondazioni. Lo testimonia la lettera inviata a Palazzo Chigi il 5 agosto: le ditte chiedevano di consentire l'immediato avvio delle opere per risolvere le criticità idrogeologiche del territorio: 'Rimandare e temporeggiare ancora espone la collettività al concreto rischio di veder riaccadere la tragedia del novembre 2011', quando morirono 6 persone a causa delle piogge. Il Presidente del Consiglio ha ignorato questo grido di allarme, le ditte non hanno ricevuto neppure uno straccio di risposta e puntualmente si è verificata l'ennesima catastrofe. Siamo di fronte ad un dissesto annunciato che poteva essere evitato, anzitutto ascoltando le istanze del territorio. E naturalmente adottando una politica di prevenzione».

LA PROMESSA NON MANTENUTA - Il deputato del movimento di Grillo scrive ancora sul blog e sottolinea come il premier avesse promesso una grossa somma per risolvere la questione di Genova, ma di quel denaro non si è vista l'ombra in Liguria e le conseguenze sono quelle che la città sta pagando in questi giorni: «A marzo, Renzi aveva promesso di stanziare 1 miliardo e mezzo di euro per interventi finalizzati alla tutela del territorio e alla lotta al dissesto idrogeologico. Invece non ha mosso un dito, anzi: il decreto sfascia-Italia del Governo prevede una nuova colata di cemento, deroghe agli appalti e, quindi, nuove situazioni di emergenza. Abbiamo presentato una proposta di legge contro il dissesto, abbiamo ottenuto che queste risorse siano fuori dal Patto di stabilità dei Comuni e abbiamo chiesto anche di destinare i fondi previsti per le inutili opere alla messa in sicurezza del territorio e dei cittadini».

IL PREMIER E IL CLIENTELISMO - L'attacco al presidente del Consiglio continua e i 5 Stelle accusano Renzi di sperperare le finanze dello Stato per sovvenzionare lobbies, piuttosto che utilizzare il denaro per prevenire catastrofi sempre più frequenti come quella di Genova: «Ma Renzi fa orecchie da mercante e preferisce finanziarie le lobbies: il risultato è sotto gli occhi di tutti. Noi portavoce del M5S andremo a Genova per rimboccarci le maniche, letteralmente, aiutando i volontari a spalare il fango. E continueremo a lavorare, ogni giorno, per spazzare via chi alimenta il sistema fatto di clientelismo e corruzione che sta facendo sprofondare il Paese».