19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Palazzo Madama

Riforme all'ultimo tweet

Il dibattito in aula si fa lungo e doloroso, e non mancano le prese di posizione dentro e fuori la maggioranza. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, invita a recuperare il senso della politica con un dialogo costruttivo, ma da ogni opposizione piovono le accuse al «golpista» Matteo Renzi.

ROMA - Prosegue il dibattito in aula, e il processo di riforma costituzionale si preannuncia sempre più complicato e doloroso. Non mancano le prese di posizione fuori e dentro la maggioranza, e il presidente del Senato lancia un appello affinché le parti tornino a dialogare con costruttività. 

Grasso: Tornate alla politica - Sulle riforme «la rappresentazione plastica del muro contro muro, dell'indisponibilità a sentire le ragioni dell'altra parte, le accuse, le iperboli e le provocazioni devono lasciare il posto al confronto e alla ricerca di soluzioni condivise. In una parola: al ritorno alla politica". E' l'auspicio espresso dal presidente del Senato, Pietro Grasso, in occasione della cerimonia del Ventaglio a palazzo Giustiniani con la stampa parlamentare.

Grillo: Attenti, è tornata la P2 - Continua il botta e risposta, a colpi di hashtag, tra Beppe Grillo e Matteo Renzi. E così, al #sidicesole lanciato dal presidente del Consiglio, dal blog del leader M5s arriva la risposta: #sidicep2. La parola chiave è accompagnata da una foto dei Blues brothers con i volti del premier e Silvio Berlusconi.

Meloni (FdI): Renzi, la tua è una sòla - «Matteo Renzi veramente si dice sòla. Quando dici che fai le riforme per gli italiani e invece gli italiani non conteranno più nulla #sidicesòla». E' quanto scrive su Twitter il presidente di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni, rispondendo al presidente del Consiglio Renzi che in un tweet aveva scritto a Grillo: "Il tuo è un colpo di sole".

Lepri (Pd): Grillini, siete dei buffoni  - «I pentastellati hanno presentato 'solo' duecento emendamenti sulla riforma della Costituzione, quindi non volevano l'ostruzionismo. Poi però hanno aiutato Sel a tenere duro e a non ritirare nessuno dei loro settemila, così contraddicendosi e costringendo la maggioranza a utilizzare le prerogative del regolamento. Non paghi, hanno marciato sul Quirinale facendo appello al Presidente della Repubblica, dimentichi che solo a gennaio avevano chiesto la messa in stato d'accusa per Napolitano. Grillo se l'è ricordato solo stamattina, chiedendogli di dimettersi. Anche questa volta, coerenza cercasi", dichiara in una nota il vice presidente del gruppo Pd Stefano Lepri.

Leone (Ncd): Grasso ha fatto bene a contingentare - «Se si presentano 8.500 emendamenti sulla riforma del Senato, è evidentemente che non si vuole il dialogo. Ed è altrettanto chiaro che il presidente del Senato debba ricorrere al contingentamento. Il M5S sembra il cane che si morde la coda. Accusa il governo di fare troppi decreti, ma non vuole il cambiamento", ha dichiarato Antonio Leone, deputato del Nuovo Centrodestra, ospite della trasmissione Agorà su Rai3.