I vostri sassi? Un boomerang
Renzi risponde alle opposizioni affermando che: "L'ostruzionismo non ci fa paura, lavoreremo anche sabato e domenica", e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, gioca un assist in favore del governo. Anche in seno al Pd, però, non mancano i dissidenti.
ROMA - In risposta all'ostruzionismo parlamentare messo in atto dal M5s, il premier Matteo Renzi ribadisce la necessità di procedere nella strada delle riforme, affermando che i sassi dell'opposizione si trasformeranno in un vero e proprio boomerang nei loro confronti. E il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, decide di intervenire nel dibattito.
Anche il Presidente dalla parte del premier - A dare supporto al governo è arrivato anche l'assist di Giorgio Napolitano, che ha osservato come «è stato recepito un gran numero di sollecitazioni critiche ed emendamenti. Non c'è stata improvvisazione nè improvvida frettolosità».
Renzi: I sassi del M5s si trasformeranno in un boomerang -"Se ostruzionismo deve essere, lo si affronterà: Vorrà dire che si lavorerà anche di sabato e di domanica..." , Matteo Renzi non fa una piega di fronte ai 7mila e oltre emendamenti piovuti sul ddl di riforma costituzionale, convinto che il clima nel Paese sia più che favorevole al suo progetto tanto da ragionare con i suoi collaboratori sul vantaggio che l'ostruzionismo delle opposizioni porterà al governo: «Non capiscono che ogni giorno di ostruzionismo in più è un'ulteriore iniezione di consenso nel Paese per il governo.»
Mirabelli (Pd): I grillini sono contro il paese - Il Pd si stringe quindi intorno al suo leader, e diversi esponenti si dicono ottimisti riguardo la possibilità di concludere in fretta il processo delle riforme. «Si è esaurita la spinta propulsiva al cambiamento del Movimento 5 stelle. Oggi l'unico loro interesse pare essere quello di impedire le riforme e difendere l'esistente. La richiesta di oggi di rinviare a settembre la discussione in corso al Senato conferma che i grillini sostengono di voler rinnovare tutto ma in realtà preferiscono fare propaganda piuttosto che aiutare il Paese", afferma il senatore del Pd Franco Mirabelli.
Orfini (Pd) : O le riforme o nuove elezioni - "O si vota per le riforme, o si vota perché si va ad elezioni". Così il presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini, ha dichiarato alla trasmissione "In Onda" a La7. «Sono convinto che prevarrà il buon senso - ha aggiunto Orfini - e che quindi passeranno le riforme, a cui è legato il destino di questa legislatura».
Mineo (Pd): Una riforma incoerente e pasticciata - Atri voci, però, si levano in tono polemico dall'interno del partito di maggioranza. "Il nuovo calendario dei lavori del Senato prevede che da martedì in poi si lavori alla riforma per dodici ore al giorno compresi il sabato e la domenica. E' legittimo il sospetto che un tale affollamento dei lavori d'aula scoraggi il confronto sereno e di merito, confronto che sarebbe indispensabile. La fretta, pure comprensibile dopo anni di dibattiti, non può e non deve portare a una riforma incoerente o pasticciata": dichiara in una nota il senatore del Pd, Corradino Mineo.
«Tuttavia il gruppo di senatori del Pd, che ha sostenuto la proposta Chiti per un Senato eletto direttamente dai cittadini - continua - ha votato a favore di tale calendario. Per provare una volta di più che i cosiddetti 'dissidenti' non gettano, e non hanno mai gettato, sassi sui binari della riforma, né hanno fatto, né faranno, ostruzionismo. Desideriamo, invece, un confronto sul merito della riforma. Siamo preoccupati - conclude Mineo - perché il testo in esame ci sembra carente e perché finora ci pare sia mancata la volontà del governo di accettare il confronto sul modo di elezione della camera alta, sulla riduzione del numero dei deputati, sul rapporto tra modifiche al sistema parlamentare e nuove leggi elettorali».
Vannino (Pd): C'é un pericoloso deficit di politica - «Non ero convinto nel merito sulla proposta di calendario ma, non essendo un tema su cui legittimamente si può esercitare la libertà di coscienza, ho votato secondo le indicazioni del mio gruppo. Così hanno fatto altri, in particolare quelli che con me hanno condiviso un'impostazione diversa sulla riforma costituzionale in discussione. Faccio notare a chi ha rivolto accuse offensive che la proposta di nuovo calendario è stata approvata per soli cinque voti", afferma il senatore del Pd Vannino Chiti.
«A buon intenditor poche parole, come dice il proverbio. Mi preoccupa tuttavia il clima di tensione che sta accompagnando un confronto cosi' impegnativo: ne è causa a mio giudizio un incredibile deficit di politica", ha aggiunto il senatore del Pd.
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