14 ottobre 2025
Aggiornato 09:30
Riforme allo sbaraglio

Grasso: resto a bordo della mia nave

Il capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali, Doris Lo Moro, si batte per introdurre nella Costituzione il referendum propositivo e il senatore Vannino Chiti dichiara guerra aperta alla Riforma Boschi; ma il presidente del Senato rassicura: «Non abbandonerò Renzi».

ROMA - All'interno del Governo Renzi, sono diverse le voci che si levano pro o contro gli emendamenti presentati dal Pd, e il premier avrà il suo bel da fare non solo a cercare un dialogo con l'opposizione, ma anche a mettere d'accordo i suoi.

Lo Moro: mi batto per il referendum propositivo
Doris Lo Moro, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionale, è la prima firmataria e autrice di un emendamento, l'unico per il momento, che ha riunito il Pd in tutte le sue componenti. Popone di introdurre nella Costituzione il referendum propositivo da indire sulle leggi di iniziativa popolare, se entro dodici mesi non sono state discusse o sono state modificate sostanzialmente dalla Camera.
L'emendamento presentato in realtà già era stato discusso in commissione, e sembrava riscuotere il consenso dei relatori, ma poi è scomparso. Ieri Lo Moro ha riunito tutti i membri Pd della I commissione, dissidenti compresi, e ha ottenuto che sottoscrivessero la proposta: ci sono le firme di Migliavacca, Palermo, Cociancih, Collina, Gotor, Pagliari, Russo, Pegorer, Fornaro, Lai, Guerrieri, Cucca, Borioli, Briglia, Fasiolo, Filippin, Guerra, Martini, Pegorer, Spilabotte, Sonego, Lo Giudice, Gatti, Micheloni.
«Il referendum propositivo era già nella bozza dei 'saggi' che avevano preparato la riforma costituzionale - ha ricordato la senatrice del Pd - ed è un modo per dare spazio e voce ai cittadini. Questo emendamento è stato firmato da tutti i colleghi della prima commissione e prevede che nel caso di leggi di iniziativa popolare se non vengono esaminate entro 12 mesi raccogliendo altre 500mila firme si può attivare il referendum, e se la Camera ha modificato la proposta allora il referendum decide se passa l'una o l'altra, naturalmente dopo il giudizio di ammissibilità della Consulta».
Lo Moro ha chiarito che questa battaglia le sta particolarmente a cuore e che, a prescindere da quale sarà l'indicazione del governo, intende portarlo al voto dell'Aula dove, ne è convinta, è possibile trovare un ampio consenso dal momento che emendamenti simili sono stati presentati anche da M5S, Sel e Lega.

Chiti: dico NO alla riforma Boschi
«Come fanno a non essere bicamerali le leggi eticamente sensibili, ad esempio quelle sul testamento biologico o sulle libertà religiose? Mi stupisce che questo non sia stato colto da senatori con cui ho avuto rapporti di amicizia ed ho avuto confronti, a volte di convergenza e a volte di differenziazione anche forte, come i senatori Casini o Quagliariello»: afferma al Senato Vannino Chiti, senatore del Pd pienamente in dissenso dal suo gruppo e contrario alla riforma Boschi.
«Su questi temi non ci può essere sempre un primato della Realpolitik - ha insistito Chiti - Si deve riflettere sul merito, se sia il caso di intervenire, su queste leggi, a colpi di maglio. E' necessario impegnarsi perché le nostre riflessioni siano un processo, anziché di scontri frontali, di riflessione sensibile alle convinzioni ed alla ricerca comune della verità, che nessuno ha in tasca. Questo ci potrebbe aiutare a fare una buona riforma costituzionale», ha concluso il senatore democratico riscuotendo un lungo applauso dall'Aula.

Grasso: resto a bordo della mia nave
Diversa e rassicurante la posizione del presidente del Senato, Pietro Grasso, che sul suo profilo Facebook posta: «Come Presidente del Senato il mio ruolo è quello di arbitro, di garante di tutti i senatori nell'esercizio del loro mandato. In questo momento così delicato non intendo sottrarmi a questo compito". E prosegue duramente, replicando all'accusa del Fatto Quotidiano di aver disertato la presidenza dell'Aula nel dibattito sulle riforme costituzionali: «Secondo il Fatto Quotidiano ieri non ero in Aula a presiedere la discussione generale sulla riforma costituzionale. Lo stesso articolo si è lanciato anche in una mirabolante previsione: 'Grasso tornerà in Aula lunedì prossimo'. In realtà - ha scritto Grasso -, come sempre, ieri mi sono alternato con i vicepresidenti per poter presenziare ad alcuni eventi istituzionali: sarebbe bastato seguire i lavori parlamentari per verificarlo. Oggi sono in Aula, così come lo sarò domani e dopodomani e poi, ovviamente, anche lunedì».
«Del resto, come ho detto in Aula, rispetto le tradizioni marinare: un comandante resta sempre a bordo della nave»,
ha concluso.