29 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Immigrazione | Emergenza profughi

Fassino: «L'Europa non ci lasci soli»

Il Presidente dell'ANCI commentando l'intesa raggiunta fra Stato, Regioni e Comuni sulla questione immigrazione, l'esponente del Pd ha ricordato che «da gennaio a oggi sono almeno 50 mila le persone sbarcate sulle coste italiane, ed è un numero aggiornato per difetto che, dovesse proseguire il fenomeno con questo trend, porterebbe alla fine dell'anno a una cifra quasi doppia, intorno ai 90 mila».

TORINO - L'emergenza profughi «sta assumendo proporzioni particolarmente intense», a giudizio di Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente Anci, ospite di Prima di tutto su Radio 1. Commentando l'intesa raggiunta fra Stato, Regioni e Comuni sulla questione immigrazione, l'esponente del Pd ha ricordato che «da gennaio a oggi sono almeno 50 mila le persone sbarcate sulle coste italiane, ed è un numero aggiornato per difetto che, dovesse proseguire il fenomeno con questo trend, porterebbe alla fine dell'anno a una cifra quasi doppia, intorno ai 90 mila».

«Mai - ha detto - abbiamo avuto un afflusso così vasto in un arco temporale così ridotto. Molte di queste persone approdano in Italia giungendo da Paesi turbati da guerre, da conflitti, da situazioni di crisi endemiche. E approdano in Italia perché è la porta sul Mediterraneo, è il primo Paese con vista sull'Europa, diciamo così. E questi profughi puntano a stabilizzarsi in Europa, non necessariamente nel nostro Paese».

«Per questo l'Europa non deve lasciarci soli, - ha proseguito Fassino - perché il problema è di tutti, e va affrontato con coraggio e determinazione tutti insieme. In questo senso, l'intesa sottoscritta fra Stato, Regioni, Comuni e Governo è importante, perché riorganizza l'accoglienza attraverso fondamentalmente tre stadi: il primo, è l'opera di soccorso che lo Stato esercita attraverso 'Mare nostrum', nel salvataggio di vite umane; il secondo, la ricollocazione di queste persone, che in questo momento gravano solo sui comuni delle coste siciliane, ed è una sitiuazione insostenibile, in centri di smistamento regionali; e la terza fase, sulla base di una pianificazione, li si ridistribuisce in vari comuni italiani che li ospitano e li integrano».

«Voglio anche dire - ha aggiunto Fassino - che a parte qualche deprecabile episodio, i profughi nei comuni italiani vengono accolti con attenzione, vengono seguiti, integrati, si fa uno sforzo notevole per dare loro condizioni di vita dignitose».

«Ovviamente - ha precisato - non è un lavoro semplice e alcuni nodi nodi burocratici complicano le cose. Ad esempio, le persone che hanno lo status di profugo vengono accolte ma poi vi sono difficoltà affinché possano trovare un lavoro, ed essere inseriti in un tessuto sociale normale. Intoppi legislativi, normativi che stiamo cercando di modificare, di sanare» ha concluso Fassino.