Renzi e gli «amicigufi»
Il Premier si affida a Twitter per tranquillizzare rispetto all'attesa del provvedimento: «Dicevano che era una televendita. Poi che non c'erano le coperture. Poi le coperture sì, ma non quelle. #Amicigufi ma aspettare venerdì no?».
ROMA - Con i 140 caratteri di twitter replica con sarcasmo, invita i «gufi» che esprimono dubbi sulle coperture del taglio Irpef ad «aspettare venerdì», quando il Cdm licenzierà il provvedimento e tutti idettagli saranno resi noti. Con i suoi collaboratori invece Matteo Renzi dice di più, e spiega che «l'impianto è solido, le risorse ci sono e venerdì sarà chiaro a tutti».
Al termine di una giornata contrassegnata da critiche, ipotesi circolate e smentite (come l'intervento sul recupero del'evasione del canone Rai per 'integrare' le coperture), e dal 'giallo' della lettera trasmessa da Padoan alla Commissione Europea per informare dello slittamento del pareggio di bilancio - poi diffusa in serata dal Mef - il premier dunque si affida al social network per tranquillizzare rispetto all'attesa del provvedimento: «Dicevano che era una televendita. Poi che non c'erano le coperture. Poi le coperture sì, ma non quelle. #Amicigufi ma aspettare venerdì no?».
E sull'«affinamento» delle coperture il governo ha lavorato anche oggi: con Renzi si sono riuniti Padoan, Cottarelli e via via diversi ministri. Un lavoro di fino, spiegano dall'esecutivo, «voce per voce sui diversi capitoli della spending review che poi andranno a comporre le risorse necessarie per coprire gli 80 euro in busta paga». E un «lavoro di squadra», assicurano da palazzo Chigi, «senza che i vari ministri tirassero da una parte o dall'altra». In serata, dal governo assicurano quindi che «l'impianto del provvedimento è solido: i numeri sono giusti, le risorse ci sono».
Prosegue dunque anche il lavoro sulla 'curva' con cui le risorse verranno distribuite sui vari redditi: aspetto sul quale «ha dato una mano anche il consigliere economico Yoram Gutgeld». Per ora ci sono ancora «diverse simulazioni», spiegano dal governo, ma una cosa viene data per certa: «Il taglio sarà 'operativo' da subito, tutto insieme: non ci saranno due step» come invece qualche indiscrezione di stampa suggeriva.
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